In crescita le erogazioni di mutui per le case
Tassi di interesse ai minimi storici. Preferenza crescente per piccole e medie città e spazi abitativi più estesi.
Il mercato dei mutui continua a crescere nonostante gli effetti macroscopici dell’emergenza pandemica. Quest’anno, anche grazie ai modesti tassi d’interesse (ai minimi storici), la domanda è cresciuta del 2,8%. Inoltre, il prezzo al metro quadro degli immobili garantiti da un mutuo è cresciuto del 2,9%.
Pertanto le erogazioni dei mutui non hanno subito un arresto fulmineo come ci si aspettava. Banca d’Italia segnala che nel terzo trimestre 2020 il valore aggregato delle nuove erogazioni di mutuo è balzato a +10,7% rispetto al medesimo periodo del 2019.
Tra le opzioni messe a disposizione, le preferite restano sempre le operazioni di surroga, che sul canale online hanno rappresentato oltre il 60% dei mutui intermediati ed erogati. Gli indici IRS, utilizzati per la determinazione dei saggi di interesse dei mutui a tasso fisso, sono scesi ai minimi storici nel 2020. A dicembre l’indice IRS a vent’anni era allo 0%.
In questo periodo di crisi economica globale e devastante, le banche hanno scelto di rendere l’accesso al credito uno strumento più o meno accessibile, con delle offerte di mutuo a tassi convenienti. In media un mutuo da 140.000 euro a vent’anni con tasso variabile, comporta uno spread medio di mercato dello 0,8% sul quarto trimestre 2020.
La diminuzione dei tassi di mutuo ha fatto crescere anche la cifra media oggetto della garanzia: 133.577 euro, il valore più alto negli ultimi dieci anni.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, l’Agenzia delle Entrate riscontra una ripresa delle compravendite a partire dal terzo trimestre 2020 (+3,1% rispetto allo stesso trimestre del 2019).
Si può quindi constatare che gli italiani non hanno rinunciato a comprare la prima abitazione, sebbene in un contesto come quello attuale. Ma gli acquisti sono concentrati nelle piccole e medie città, mentre i capoluoghi e le grandi città stanno attraversando un momento di “spopolamento”, a causa dei prezzi elevati degli immobili.
Gli immobili nuovi registrano una crescita del +3,1% a fronte del +2,3% degli immobili usati.
Anche la superficie media degli immobili acquistati è in crescita. La media attuale è di 119 metri quadri. Questo è dovuto all’esperienza del lockdown e alla necessità di lavorare in smart working.
Diminuiscono gli acquisti delle case più piccole finalizzati all’investimento.
Andrea Curcio