Draghi una grande occasione ma senza i 5 stelle
Il Governo Draghi può essere una grande occasione per l’Italia. L’ex governatore della Banca centrale Europea è infatti un uomo che possiede tutte le caratteristiche che il capo di un governo dovrebbe avere: trattasi di persona esperta di economia e finanza, pragmatica, saggia e che gode di un prestigio e di una stima internazionale estremamente diffusi.
Tuttavia la sua grande abilità e il suo pragmatismo mal si possono abbinare con una compagine parlamentare come quella attuale, dominata dal movimento 5 Stelle, nato e sviluppatosi proprio grazie a una propaganda violenta ed irrazionale contro le banche e l’alta finanza.
Pertanto, l’opera di Mario Draghi rischia di risultare vana, mediocre ed insufficiente, se saranno i grillini ad influenzarla.
Al contrario, grandi risultati potrebbero venire fuori, se solo le altre forze politiche decidessero di mettersi insieme allo scopo congiunto di sostenere un uomo del calibro di Mario Draghi, lasciando fuori gli inoperosi pentastellati.
L’unione dalla Lega ai Fratelli d’Italia, Forza Italia, fino ad ItaliaViva, arrivando a coinvolgere la parte più riformista e liberale del Partito Democratico, può essere la grande occasione per fare quelle grandi riforme di cui l’Italia ha bisogno, a partire dall’abbattimento di una burocrazia compulsiva, il grande limite alla crescita che impedisce alla nostra nazione di stare al passo con le altre potenze europee.
Per non parlare di una rivoluzione di cui necessita il sistema giudiziario, ridottosi al limite del tollerabile, anche per colpa dei giustizialisti 5 stelle: anzichè abolire il correntismo, essi hanno tolto la prescrizione.
Ancora, favorirebbero lo sviluppo per il nostro Paese una rivoluzione fiscale per stimolare l’iniziativa privata e infine, una seria riforma istituzionale costituzionale in senso presidenzialista, che possa dare stabilità ai governi e non faccia scoppiare crisi in media ogni anno (unicum in Europa).
Ma è ovvio che tali nobili intenti non potranno mai avverarsi, perciò non illudiamoci, se a prender parte alla compagine governativa ci saranno i pauperisti grillini ex no vax.
Andrea Curcio