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    Visco: ecco da dove deve ripartire l’Italia.

    Nel suo discorso all’Assiom Forex 2021, il governatore della Banca d’Italia ha affrontato diversi temi e priorità per la ripresa economica dell’Italia, toccando anche argomenti delicati come il blocco dei licenziamenti e la necessità di favorire la “riallocazione delle risorse verso le imprese con migliori opportunità di crescita”.

     

    La giusta dose di pragmatismo e fiducia. Nel suo primo discorso pubblico del 2021, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è apparso fiducioso nelle capacità di ripresa dell’Italia illustrando concretamente i punti da cui partire. L’occasione era il 27esimo congresso dell’Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari, tenutosi virtualmente sabato 6 febbraio.

     

    Visco ha sottolineato come nei prossimi mesi i rischi per il Paese appaiono ancora elevati. L’incertezza sull’andamento della pandemia e della campagna vaccinale peserà ancora sul livello degli investimenti e dei consumi i quali rischiano di rimanere compressi nonostante la maggioranza delle regioni siano in zona gialla a causa del persistere di abitudini che hanno caratterizzato i precedenti lockdown e da un generale senso di prudenza dovuto ai timori del contagio.

     

    Il numero uno di Bankitalia ha evidenziato come il pieno successo della vaccinazione sia un punto di partenza imprescindibile per la stabilità della ripresa con la speranza che in primavera riprenda l’attività produttiva e conseguentemente migliorino anche le condizioni per stimolare gli investimenti.

     

    Visco è intervenuto anche sul tema del blocco licenziamenti, affermando la necessità di un suo allentamento progressivo. Parallelamente, nonostante l’importanza dei ristori, è fondamentale ristabilire i meccanismi di mercato: “La necessità di garantire protezione ai lavoratori e di scongiurare l’uscita dal mercato di imprese sane dovrà essere conciliata con l’esigenza di non impedire il fisiologico processo di riallocazione delle risorse verso le imprese e i settori con le migliori opportunità di crescita, indispensabile per favorire quei guadagni di efficienza fondamentali per alimentare lo sviluppo economico”. Il messaggio dunque è abbastanza chiaro: non si può pensare di rimettere in moto l’economia prolungando eccessivamente la dipendenza dei vari settori dalla liquidità centrale.

     

    Altro tema fondamentale quello del Recovery Plan e del Pnrr. Anche in questo caso il governatore considera le risorse europee un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, implementando in maniera efficiente i piani di attuazione la cui definizione al momento è ancora in corso d’opera. Eppure ciò non basta. Sarebbe illusorio affidare le speranza del Paese unicamente ai miliardi europei. Secondo Visco non si può tracciare un chiaro cammino di ripresa senza alcune riforme strutturali: “L’attuazione del Piano (nazionale di ripresa e resilienza), per quanto essenziale per la modernizzazione della struttura produttiva, rischia di non essere sufficiente a garantire un innalzamento duraturo del ritmo di crescita se non sarà accompagnata da riforme che sciolgano i nodi che frenano lo sviluppo e l’investimento privato”.

     

    Il discorso del governatore di Banca d’Italia è dunque un appello alle forze del Paese, alle imprese, alle istituzioni, all’amministrazione pubblica, perché ognuno nel suo ambito e tutti insieme in maniera organica possano contribuire attivamente a riportare l’Italia sul sentiero della crescita.

     

    Simone Fausti

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