Giornata fitta di incontri per Mario Draghi che ieri ha ricevuto un gran numero di rappresentanti delle parti sociali, ascoltando le istanze delle associazioni di categoria e dei sindacati.
Dopo le consultazioni politiche, ieri Draghi ha incontrato le parti sociali le quali hanno esposto le loro preoccupazioni e hanno avanzato delle richieste al premier incaricato. Ognuno ha cercato di evidenziare le criticità che gli stanno più a cuore, a partire dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini il quale, in qualità di presidente della Conferenza Stato-Regioni, ha sottolineato la necessità che i ristori “arrivino il prima possibile a chi li merita e li deve avere”. Un messaggio che in qualche modo fa la sponda alla richiesta arrivata negli scorsi giorni da più parti di allentare progressivamente gli aiuti statali al fine di concentrarsi in maniera strutturale sui pilastri della ripartenza liberando liquidità a livello centrale.
Sul versante locale, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha riferito di aver chiesto a Draghi di avere un unico interlocutore nel futuro governo, al fine di avviare una collaborazione stretta con tutte le autonomie locali. In generale gli incontri hanno avuto esiti positivi, con le diverse parti sociali pronte a fare la propria parte nel sostenere la ripresa del Paese. La presidente dell’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), Maria Bianca Farina, ha detto che il contributo del settore assicurativo “si basa su due pilastri: protezione dei cittadini e delle imprese laddove il governo non arriva con una partnership pubblico-privata e investimenti di lungo termine”.
Anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha incontrato Draghi a Montecitorio, evidenziando una vasta serie di temi irrisolti quali il piano nazionale di ripresa, la campagna di vaccinazione, la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro assieme a quella della pubblica amministrazione. Bonomi inoltre ha precisato al premier incaricato la necessità “di una grande alleanza pubblico-privato per moltiplicare gli investimenti e concentrarli laddove più servono alla ripresa del Paese, tenendo in considerazione il peso del debito emergenziale che le imprese hanno contratto”.
Altro tema caldo quello della riforma fiscale. Da più parti infatti viene richiesta una riforma profonda, evitando dunque interventi estemporanei. Su questo fronte la priorità rimane il taglio dell’enorme quantità di tax expenditures che caratterizzano il sistema fiscale italiano e che corrispondono a un’eterogenea moltitudine di interessi particolari.
Per quanto riguarda i sindacati, Annamaria Furlan, Segretaria della Cisl, ha sottolineato di aver illustrato a Draghi le priorità del sindacato, a partire dal blocco dei licenziamenti e della proroga della cassa covid i quali devono essere “assolutamente confermati”, così come i sostegni alle imprese.
Simone Fausti