Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo per il sostegno delle microimprese
Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo hanno avviato un’iniziativa congiunta per sostenere le microimprese e i lavoratori autonomi del territorio, particolarmente colpiti dalla pandemia e dall’incertezza economica. L’obiettivo è offrire un servizio di accompagnamento al credito permettendo loro di riprogrammare un futuro lavorativo, con un supporto professionale, ma anche con un sostegno morale per guardare al futuro con maggiore fiducia. I territori coinvolti coincidono con il perimetro dell’Arcidiocesi di Torino: 137 Comuni della Città metropolitana, 15 in provincia di Cuneo e 6 in provincia di Asti.
L’impatto della pandemia sul tessuto socioeconomico piemontese è drammatico (dati Ires Piemonte): oltre 33mila aziende e quasi 100mila lavoratori interessati dalla Cassa integrazione in deroga a dicembre 2020, con una spesa stimata di circa 182 milioni di euro. Nel solo periodo gennaio-novembre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, si registrano 174mila assunzioni in meno. Il Reddito di emergenza è stato richiesto da 15,1 famiglie piemontesi ogni mille, valore superiore alle altre regioni del nord, eccetto Liguria (15,5) ed Emilia-Romagna (22,5).
Così l’Arcivescovo di Torino, Monsignor Nosiglia: “Il lavoro è la prima emergenza sociale. Per tali ragioni abbiamo ritenuto opportuno costruire un’iniziativa specifica a sostegno del credito delle microimprese, che rappresentano la principale filiera produttiva del Paese e del territorio torinese”. Il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro ha commentato: “Essere una Banca d’impatto ci permette di dare ascolto e risposta ad esigenze che vanno oltre alla tradizionale attività creditizia, ma che reputiamo fondamentali per il benessere comune”.