Lombardia, Covid: peggiorano i dati e da lunedì scatta la zona rossa
Cresce la pressione ospedaliera e preoccupano le varianti. Fontana: “Mi auguro sia veramente uno degli ultimi sacrifici che chiediamo ai cittadini”. Via libera al decreto che blinda la Pasqua.
C’è anche la Lombardia tra le regioni che da lunedì 15 marzo entreranno in zona rossa, una decisione che era già nell’aria, diventata ufficiale alla luce dei dati che indicano un progressivo peggioramento della situazione epidemiologica.
Del resto lo stesso presidente Attilio Fontana aveva confermato nei giorni scorsi una tensione ospedaliera importante, segno di una recrudescenza del virus di cui a preoccupare sono soprattutto le varianti. L’indice Rt ha superato la soglia dell’1,3, così come hanno superato il livello d’allerta sia i posti letto occupati nei reparti Covid, arrivati al 46%, che quelli delle terapie intensive giunti al 43%.
Dati che lasciano poco spazio all’interpretazione, imponendo una stretta necessaria per cercare di arginare i contagi e proseguire con forza nella campagna vaccinale, unica via percorribile per riuscire ad intravedere la luce fuori dal tunnel. La regione si prepara così all’ennesimo giro di vite, con ulteriori chiusure nelle quali rientrano anche gli asili nido, finora risparmiati dalle restrizioni.
“Mi auguro che sia veramente uno degli ultimi sacrifici, se non l’ultimo che chiediamo ai nostri cittadini – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana alla luce delle nuove disposizioni – il processo di vaccinazioni sarebbe, ed uso il condizionale perché è subordinato all’arrivo dei vaccini, la strada attraverso la quale finirebbe questa situazione”.
Il quadro nazionale non desta meno preoccupazioni, con un indice Rt arrivato ad 1,16, e impone misure stringenti. Via libera quindi dal Consiglio dei ministri al decreto con le misure anti-Covid, che entrerà in vigore da lunedì 15 marzo fino al prossimo 6 aprile, nel quale è previsto il passaggio automatico delle regioni in zona rossa con un’incidenza settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti e la Pasqua blindata. La zona rossa scatterebbe su tutto il territorio nazionale nelle giornate dal 3 al 5 aprile, giorni in cui sarebbe consentito soltanto uno spostamento al di fuori dei confini del Comune per un massimo di due persone, numero che può salire in presenza di figli minori di 14 anni o familiari con disabilità.
Nel decreto verrebbe inoltre data facoltà ai presidenti di Regione e Province autonome di istituire zone rosse o lockdown localizzati in quelle province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi supera i 250 casi ogni 100mila abitanti oppure in quelle zone dove la circolazione delle varianti “determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave”.
Micol Mulè