I punti vaccinazioni cercano di organizzarsi per non sprecare nessuna dose.
Nel frattempo l’Europa valuta una stretta sull’export dei vaccini in caso di mancata reciprocità.
Oggi l’Ema dovrebbe pronunciarsi in merito agli stop disposti da vari Paesi europei per le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca. Nel frattempo l’Italia cerca di risolvere un problema che va avanti da tempo: la quantità di dosi che a fine giornata non vengono utilizzate. Per non doverle buttare, il Commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, ha firmato un’ordinanza con cui dispone che “in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2, le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni”.
Chi riceverà dunque queste dosi? Queste dosi “residue” dovrebbero essere somministrate su chiamata diretta delle Asl secondo delle liste di riserva basate su fasce di appartenenza. L’ordine inizialmente stabilito vede in pole position gli over 80 (circa 4,4 milioni di soggetti), seguono gli over 70 (oltre 5 milioni) assieme ai circa 2 milioni di soggetti maggiormente vulnerabili come persone con disabilità, le loro famiglie e il personale che li assiste.
Nel frattempo ieri il ministro della Salute Roberto Speranza, sentito in audizione alla Camera, ha ribadito la fiducia nella massima sicurezza dei vaccini quali unica vera arma per uscire dalla pandemia: “Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione. Quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrá accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione”.
In merito alla disponibilità di vaccini, Speranza ha affermato che nel secondo trimestre di quest’anno arriveranno oltre 50 milioni di dosi a cui si aggiungeranno altre 80 milioni di dosi nel terzo trimestre: “Questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa” ha affermato Speranza il quale ha fatto sapere che l’esecutivo sta lavorando anche affinché ci sia “un maggior ruolo delle farmacie e degli infermieri. Metteremo in campo tutta la rete sanitaria possibile per accelerare”.
Sul versante europeo invece, la presidente della Commissione Europea, dopo aver annunciato un “green pass” per tornare a viaggiare, ha rivolto un appello ai Paesi extra-Ue chiedendo una maggiore “reciprocità e proporzionalità” in merito all’export di vaccini. “Nelle ultime 6 settimane abbiamo ricevuto piú di 300 richieste di esportazioni- ha affermato Ursula con der Leyen- Di queste 300 sono state autorizzate tutte tranne una e 31 milioni di dosi sono state esportate verso una trentina di Paesi. L’Ue sta facendo funzionare la cooperazione internazionale, finanziando Covax ma anche attraverso le esportazioni verso altri Paesi. La strada che percorriamo deve però essere a doppio senso”. La Presidente è intenzionata a fare in modo che l’Europa “ottenga quanto le spetta” valutando anche eventuali inasprimenti riguardo alle regole di export dei vaccini.
Simone Fausti