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    Lombardia, ancora zona rossa. Arancione prima di Pasqua?

    Lombardia, ancora zona rossa. Arancione prima di Pasqua?

    Occhi puntati al monitoraggio del 26 marzo quando potrebbe scattare il passaggio nella fascia di rischio inferiore. Fontana: “Rivedere i parametri. Rt su dati vecchi”.

    Niente nuove per la Lombardia, il consueto monitoraggio settimanale non porta novità per la regione che ancora per tutta la prossima settimana si troverà collocata in zona rossa, come prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Dunque ancora sette giorni di chiusure dei negozi non di prima necessità, bambini e ragazzi a casa da nidi, scuole e università su tutto il territorio lombardo e spostamenti da certificare anche all’interno del proprio Comune.

    Gli occhi sono però puntati al monitoraggio di venerdì 26 marzo quando, trascorse le due settimane consecutive in zona rossa, potrebbe scattare il passaggio in una fascia di rischio inferiore qualora i dati relativi all’andamento epidemiologico lo consentissero. Se la verifica dei parametri presi in esame dalla Cabina di regia dovesse confermare il miglioramento generale della situazione, a quel punto la Lombardia potrebbe entrare in zona arancione a partire da lunedì 28 marzo e rimanerci soltanto fino a venerdì 2 aprile prima, cioè, che scatti il lockdown nazionale previsto per le tre giornate – 3,4, e 5 aprile – delle festività pasquali.

    Solo cinque giorni prima della nuova chiusura che blinderà tutta l’Italia, ma fondamentali per dare una boccata d’ossigeno alle attività che hanno dovuto nuovamente fare i conti con l’ennesimo stop e ai bambini e ragazzi che potrebbero ritornare tra i banchi di scuola e riprendere così la loro quotidianità. Si tratta di un’ipotesi fortemente auspicata dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che proprio nei giorni scorsi si era detto cautamente ottimista in forza di “qualche leggero miglioramento”. Una possibilità che consentirebbe di “dare un po’ di respiro ai lombardi”, dopo il continuo altalenarsi di provvedimenti. La regione, infatti, nell’arco di soli cinque mesi ha subito ben quindici passaggi di colore.

    Il presidente Fontana, a questo proposito, ha ribadito l’importanza di rivedere i parametri con i quali vengono analizzati i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, soprattutto relativamente all’indice Rt, che “si riferisce a dati vecchi delle due settimane precedenti”. Dati che potenzialmente potrebbero pregiudicare il passaggio in una zona di rischio inferiore, obbligando l’intera regione ad osservare misure più restrittive per altre due settimane.

    Guardando ai dati dei monitoraggi quotidiani, dalla scorsa settimana si registra un calo dell’incidenza dei positivi sul totale dei tamponi effettuati, passato dal 10,4% di venerdì scorso all’8,4% di ieri. Percentuali che potrebbero progressivamente migliorare a seguito delle misure più restrittive scattate con il passaggio in zona rossa, i cui effetti dovrebbero vedersi proprio con il monitoraggio del 26 marzo, e della campagna vaccinale che proseguirà regolarmente grazie anche alla ripresa delle somministrazioni del vaccino Astra Zeneca che in settimana aveva subito uno stop precauzionale di tre giorni in attesa del parere dell’Ema sulla presunta, poi esclusa, correlazione con alcuni casi si trombosi. A questo si deve aggiungere l’arrivo del “picco” dei contagi, secondo le stime degli esperti previsto proprio per la prossima settimana, che dovrebbe segnare l’inversione di tendenza e il conseguente allentamento delle restrizioni prima di Pasqua.

    Micol Mulè

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