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    VOLTSwagen: lo scherzo di Volkswagen è un’operazione di marketing

    VOLTSwagen: lo scherzo di Volkswagen è un’operazione di marketing
    Un comunicato stampa trapelato “per sbaglio” a inizio settimana rivela il cambio di nome della divisione americana di Volkswagen in Voltswagen. Ma neanche 48 ore dopo arriva la smentita: era un pesce d’aprile con scopo di marketing.

    Errore, strategia o pesce d’aprile? Erano questi i dubbi degli osservatori e degli azionisti quando lunedì 29 marzo è trapelato per sbaglio un comunicato stampa della società automobilistica tedesca Volkswagen in cui emergeva come il gruppo di Wolfsburg fosse intenzionato a cambiare il nome della divisione americana da “Volkswagen of America” in “Voltswagen of America”. Un’operazione che sembrava fosse finalizzata a sottolineare l’impegno della società nella transizione verso l’elettrico tramite l’inserimento nel nome del brand della parola “volt” che rappresenta l’unità di misura del potenziale elettrico, sostituendo “volk” che in tedesco significa “popolo”.

    La notizia è stata riportata inizialmente dall’emittente americana Cnbc. Sembrava che tale comunicato, programmato per uscire il 29 aprile 2021, fosse effettivamente trapelato per errore un mese in anticipo. Secondo una fonte interna a Volkswagen e sentita da Cnbc, era tutto reale, nessuno scherzo.

    Dai vertici è arrivato un no comment, ma nel frattempo Volkswagen America ha ripubblicato una seconda volta il comunicato per intero sul sito corporate americano, nel quale erano riportate le parole del CEO statunitense, Keogh che affermava: “Potremmo cambiare la nostra K per una T, ma quello che non stiamo cambiando è l’impegno di questo marchio nel realizzare veicoli best-in-class per i conducenti e persone in tutto il mondo”. Ciò ha contribuito a un rialzo del 5% delle titolo VW alla borsa di Francoforte che si è tradotto in una sovraperformance dell’indice Dax.

    A questo punto in pochi dubitavano della serietà delle intenzioni di Volkswagen, ma poi è arrivata la smentita. Niente cambio di nome: era tutto uno scherzo. O meglio, un pesce d’aprile con lo scopo di indurre la gente a parlare della svolta elettrica della società a ridosso del lancio negli Stati Uniti del primo Suv di VW completamente elettrico, l’ID.4. Un’operazione di marketing, insomma. “Non volevamo fuorviare nessuno” ha riferito al Wall Street Journal un portavoce di VW.

    Ma ciò che è vero è l’intenzione di Volkswagen di puntare tutto sull’elettrico. Durante il “Power Day” tenutosi a inizio mese, i vertici della società hanno annunciato che entro il 2030 oltre il 70% delle vendite europee saranno veicoli elettrici. Un obiettivo ambizioso rispetto alla quota precedente del 35%. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, Volkswagen si aspetta che entro dieci anni metà delle sue vendite saranno auto elettriche.

    Tale transizione verso la mobilità elettrica sarà realizzata con investimenti miliardari sul versante elettrificazione e ibridizzazione, accompagnati da una nuova strategia che prevede una piattaforma basata su hardware, software, servizi di mobilità e batterie e ricarica. Inevitabile un’impennata della domande delle celle per le batterie, motivo per cui è in programma la costruzione di sei fabbriche di celle con capacità totale di 240 gigawattora in Europa entro il 2030.

    Simone Fausti

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