Dl Sostegni bis: 3000 emendamenti e diverse critiche
Depositati oltre 3mila emendamenti al decreto Sostegni bis. Nel frattempo si inaspriscono le critiche.
Il governo Draghi ha ereditato una situazione pandemica che lo ha portato a varare l’ennesimo provvedimento di aiuto alle attività economiche. Tramite il Dl Sostegni bis, l’esecutivo cerca di venire maggiormente incontro alle partite Iva e ai settori colpiti pesantemente dalla crisi ma allo stesso tempo cerca di guardare alla ripresa del Paese, introducendo misure più selettive su alcuni fronti.
Secondo quanto anticipato dal premier, il Dl Sostegni bis probabilmente sarà superiore ai 32 miliardi di euro. Si parla di 35 ma non è escluso che si tocchi quota 40 miliardi. Il governo cerca di stringere sui tempi per arrivare a erogare i contributi il prima possibile ma in totale sono stati depositati più di tremila emendamenti nelle commissioni Bilancio e Finanza del Senato. La dote per le modifiche dei partiti si aggira attorno ai 550 milioni di euro. Ma non tutti sono soddisfatti di come sta operando il governo Draghi sul fronte degli aiuti.
Il condono fiscale previsto, per esempio, ha fatto alzare il sopracciglio a diversi interessati. “Non è possibile avviare la ricostruzione economica, produttiva, sociale e civile dell’Italia perpetuando gli errori del passato” ha affermato il segretario confederale della Uil, Domenico Proietto. Per questo motivo la Uil ha chiesto che il Parlamento “operi, stralciando il condono, una scelta nella direzione della legalità fiscale e della giustizia per tutti i cittadini”. Secondo Proietto, istituzioni come Banca d’Italia, Corte dei Conti e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio hanno giudicato molto negativamente il condono fiscale inserito dal governo nel decreto sostegno.
Lamentele arrivano anche da Confeuro (La Confederazione degli agricoltori europei e del mondo) che protesta per la mancata inclusione dei braccianti agricoli dalle indennità per l’emergenza covid nonostante siano a tutti gli effetti lavoratori a tempo determinato. Per questo motivo i lavoratori agricoli sciopereranno in tutta Italia venerdì 30 aprile, con l’obiettivo di spingere il governo a modificare il decreto Sostegni. “Anche i lavoratori a tempo determinato dell’agricoltura hanno infatti diritto di beneficiare degli aiuti pubblici come quelli degli altri settori” ha affermato Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.
Simone Fausti