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    Cdm: via libera allo scostamento da 40 miliardi di euro

    Cdm: via libera allo scostamento da 40 miliardi di euro
    Il Consiglio dei ministri ha approvato lo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro e il Documento di economia e finanza. Ecco le stime.
    Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato la relazione sullo scostamento di bilancio con il quale si richiede l’autorizzazione al Parlamento a un maggiore indebitamento di 40 miliardi di euro necessario per finanziare il decreto Sostegni bis. In mattinata il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, aveva auspicato uno scostamento superiore a tale quota oltre all’allungamento delle moratorie e dei tempi per rimborsare i prestiti garantiti dallo Stato per i quali il titolare del Mise ipotizza anche un’estensione delle norme in vigore. 40 miliardi è comunque una cifra superiore rispetto alle stime iniziali. Uno scostamento di tale entità è frutto della volontà del governo di supportare in maniera estensiva ed efficace le imprese penalizzate dalle restrizioni anti covid.
    Il Cdm ha approvato anche il Documento di economia e finanza che stima una crescita del Pil per il 2021 pari al 4,5%. Lieve incremento nel 2022 fino a 4,8%, mentre il Pil crescerà del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024. Il rapporto deficit/Pil, invece, è stimato all’11,8% per quest’anno: un livello particolarmente elevato dovuto alla caduta del prodotto interno lordo italiano e alle conseguenti misure di sostegno all’economia. Tale rapporto scenderà al 5,9% nel 2022 per passare al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. Solo nel 2025 il rapporto deficit/Pil tornerà a scendere sotto il 3%. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, questo è stimato al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 142,7% nel 2024.
    Nel frattempo la Conferenza delle Regioni ha approvato le proposte per il riparto del fondo da 700 milioni di euro previsto dal decreto Sostegni. Si tratta di 430 milioni di euro agli esercenti funiviari, 40 milioni per i maestri di sci iscritti negli appositi albi professionali e 230 milioni per le attività di beni e servizi, ripartiti sulla base delle presenze turistiche registrate nel triennio 2017-2019 nei Comuni montani appartenenti ai comprensori sciistici. “L’obiettivo condiviso – ha affermato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza – è di rispondere celermente alle richieste degli operatori e alle attività colpite dagli effetti economici derivanti dall’epidemia da covid”.
    Simone Fausti

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