Pnrr: il rush finale
Nel weekend il Cdm ha approvato il testo del Recovery Plan italiano. In questi giorni il testo passerà in visione alla Camera e al Senato per essere presentato definitivamente a Bruxelles entro venerdì 30 aprile.
Questa è la settimana del Recovery Plan italiano la cui deadline per la presentazione a Bruxelles è fissata per venerdì 30 aprile. La definizione di tale progetto ha subito un’accelerazione nel weekend dopo che nei giorni precedenti alcuni esponenti della maggioranza avevano protestato su certi temi.
Sabato 24 aprile, infatti, è stato convocato un Consiglio dei Ministri alle 22:00 il cui focus principale è stata l’informativa del ministro delle finanze, Daniele Franco, in merito al Piano per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il primo Paese a presentare il proprio Recovery Plan è stato il Portogallo ma l’Italia rimane la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del programma Next Generation EU (NGEU), predisposto dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica e che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Stiamo parlando del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RFF) e del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Queste le denominazioni ufficiale di tali strumenti: il solo RFF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto da impiegare nel periodo 2021-2026. Nel complesso, il Pnrr ha risorse per 221,5 miliardi di euro.
Questa la panoramica generale del Pnrr italiano anche se negli scorsi giorni gli animi si sono accesi sulla mancata proroga del superbonus oltre la scadenza prevista per il 2022. Il Movimento Cinque Stelle e Forza Italia hanno chiesto un’estensione di tale misura fino al 2023, poi condivisa anche dal Pd. Il Cdm quindi, dietro tali sollecitazioni, si impegnerà per inserire tale proroga a seguito una valutazione sugli effetti della misura prevista dopo il periodo estivo, con l’obiettivo di garantire ulteriori risorse nella prossima legge di bilancio qualora l’esito della valutazione sia positivo. Nel testo del Pnrr è presente anche la sospensione di quota 100 a fine 2021 mentre sono stati confermati gli incentivi fiscali del piano Transizione 4.0 (18,5 miliardi) e salgono a 5,3 miliardi le risorse destinate al progetto della banda ultralarga.
Per quando riguarda il via libera complessivo al Pnrr, i media riportano come sia stato il premier Draghi in persona a condurre la trattativa con le istituzioni europee, telefonando alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per garantire sulle riforme da attuare, nonostante il confronto rimanga su alcune questioni marginali. Nel comunicato finale del Cdm si sottolinea come “il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei, con una quota di progetti “verdi” pari al 40 per cento del totale e di progetti digitali del 27 per cento. Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale”.
Sul versante di quelle che vengono chiamate “riforme di contesto”, l’esecutivo si concentrerà su quattro importanti ambiti: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Ora si attende il passaggio del testo alla Camera e al Senato dove dovrebbe esserci spazio per apportare delle migliorie. Il Presidente Draghi dovrebbe parlare oggi alla Camera verso le ore 16:00.
Simone Fausti