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    Spazio, Salini (Fi-Ppe): autonomia strategica e più forza al Parlamento

    Spazio, Salini (Fi-Ppe): autonomia strategica e più forza al Parlamento,
    via libera al Programma spaziale Ue da 14,8 mld. Ora la “Space economy” europea
    Bruxelles, martedì 27 aprile – «Oggi il Programma spaziale Ue 2021-2027 approda in plenaria per il passaggio finale. Con il budget più alto di sempre da 14,8 miliardi di euro e la caratteristica di essere costruito per sostenere l’autonomia strategica dell’Europa, lo Space program ha le carte in regola per diventare un pilastro del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale: un acceleratore formidabile di innovazione e crescita, in grado di sostenere la leadership globale Ue nel settore». E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia-Ppe Massimiliano Salini, relatore del nuovo Programma spaziale Ue 2021-2027. Il regolamento è stato approvato ieri sera in Commissione Industria (Itre) con 69 voti a favore, 1 contrario e 5 astenuti. Questa sera è previsto il dibattito in plenaria, a seguire ci sarà l’annuncio dell’adozione da parte del Parlamento Ue.
    «Fissando limiti alla partecipazione al Programma da parte di aziende non europee negli ambiti più sensibili dal punto di vista della sicurezza degli Stati, il nuovo regolamento punta sull’autonomia strategica dell’Ue – spiega Salini – Si rafforza il ruolo dell’Europarlamento, che per la prima volta dovrà essere informato con largo anticipo dalla Commissione Ue, in virtù della trasparenza inserita negli atti di esecuzione: in questo modo si accresce il potere di controllo dell’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini. Il nuovo Programma garantisce la continuità dei servizi satellitari ai cittadini, una governance chiara e una gestione pienamente europea di un budget tanto rilevante: l’accordo prevede infatti una cooperazione efficace tra istituzioni Ue grazie ad una precisa separazione dei ruoli degli attori, la Commissione europea e l’agenzia Gsa/Euspa da un lato, e le organizzazioni internazionali come l’Esa dall’altro».
    «Il potenziale del Programma spaziale – conclude Salini – può fare la differenza nei progetti del Recovery Plan. Ora per l’Ue la sfida è dare vita ad una vera e propria “Space economy” strutturata europea, coinvolgendo il più possibile le nostre piccole e medie imprese e start up nella filiera industriale dello Spazio. Il budget ambizioso da quasi 15 miliardi dovrà infatti non solo mantenere e sviluppare i sistemi europei di eccellenza ‘a monte’ o ‘upstream’ (dai servizi satellitari Copernicus per l’osservazione della Terra al programma Galileo per la geolocalizzazione, fino a Govsatcom per le comunicazioni governative e Ssa relativo alla sorveglianza dello spazio), ma anche creare le condizioni ‘a valle’ per uno sviluppo solido del ‘downstream’, ossia le innumerevoli applicazioni pratiche per l’utilizzo dei dati satellitari: dalla sicurezza aerea e stradale al monitoraggio delle infrastrutture, dalla protezione civile alla gestione dei flussi migratori e del tracciamento Covid 19, dal meteo all’agricoltura di precisione».

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