Vaccinazioni: a quali categorie produttive dare la priorità?
Mentre procedono le somministrazioni alla fascia più anziana del Paese, il governo riprende le vaccinazioni a scuola e valuta una campagna che dia priorità ad alcune categorie produttive.
Da mercoledì sono riprese le vaccinazioni nella scuola. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’istruzione Bianchi il quale, durante il question time alla Camera, ha affermato che “alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale, si è deciso che da oggi [mercoledì] potrà essere ripresa la somministrazione dei vaccini a tutto il personale scolastico”. Il governo dunque sembra intenzionato a proseguire le vaccinazioni seguendo non solo il criterio dell’età ma anche quello settoriale.
Una scelta possibile grazie alla progressiva copertura delle fasce più anziane della popolazione. Il governo Draghi ha cercato di ascoltare maggiormente le richieste provenienti dal mondo scolastico anche se nel lockdown primaverile un gran numero di ragazzi è tornato a seguire le lezioni da casa. Un punto dolente quello della dad, a tal punto che ieri, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il ministro Bianchi ha affermato che l’obiettivo è “riportare a settembre tutti gli studenti in aula e in sicurezza”.
Da metà maggio dovrebbero partire invece la vaccinazioni in azienda e nel frattempo l’esecutivo ragiona a quali categorie produttive dare la priorità dal mese di giugno. Le indicazioni in merito dovrebbero arrivare dall’Inail e per i criteri di scelta si cercherà di valutare una serie di parametri come il rischio di contagio sul posto di lavoro e i progressi vaccinali a livello regionale. Secondo il ministro Garavaglia, gli operatori del turismo, con l’avvicinarsi dell’estate, potrebbero essere in pole position: si parla dunque di albergatori e camerieri. A seguire potrebbero essere vaccinati i commercianti, i lavoratori dei trasporti, i parrucchieri e gli estetisti. In questo momento tale elenco rimane solo un’ipotesi dal momento che la valutazione dipenderà anche dalla disponibilità di dosi.
In generale il governo sta cercando di correre per garantire le condizioni affinché il Paese possa rimettersi in piedi in fretta. A questo proposito, l’annuncio del premier di un green pass nazionale che favorisca l’afflusso turistico estero ha generato entusiasmo. Fipe-Confcommercio considera il pass un segnale molto importante e invita l’esecutivo ad accelerare anche sul fronte della ristorazione: “È necessario fare un ulteriore passo avanti – ha affermato in una nota Aldo Cursano, vicepresidente della Fipe-Confocommercio – e consentire a tutte le imprese del settore, non solo alla metà che ha a disposizione spazi esterni, di poter tornare a lavorare, già a partire dal 15 maggio […] Una decisione in questo senso sarebbe certamente una boccata d`ossigeno per un comparto martoriato da 14 mesi di restrizioni. Ci auguriamo che possa arrivare quanto prima”.