Milano, tifosi nerazzurri contingentati per il saluto alla squadra fuori dal Meazza
Il piano messo a punto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza prevede massimo 3mila persone nell’area attorno allo stadio, controlli e divieto di somministrazione di alcol nei principali luoghi sensibili della città. E intanto la querelle tra sindaco e vicepresidente della Regione continua.
Niente festa scudetto ufficiale in occasione di Inter-Sampdoria, la Prefettura ha precisato che sarà organizzata dal club milanese quando le condizioni sanitarie e le norme renderanno possibile tributare alla vincitrice dello scudetto 2021 i festeggiamenti che merita. Tuttavia i tifosi della Curva Nord hanno comunicato che domani pomeriggio non intendono far mancare ai protagonisti del sogno nerazzurro il loro supporto all’esterno dello stadio Meazza, rigorosamente nel rispetto delle normative in vigore legate all’emergenza Covid.
L’entusiasmo del popolo nerazzurro, che rivive il sogno della vetta dopo un decennio, è “un travolgente e inarrestabile fiume in piena”, che la scorsa domenica in occasione del risultato di Atalanta-Sassuolo – che ha matematicamente assegnato all’Inter lo scudetto numero 19 – si è riversato soprattutto in piazza Duomo, con annesse polemiche legate agli inevitabili e soprattutto prevedibili assembramenti. Virale sul web il meme “Oggi campioni, domani tamponi”, per rendere l’idea.
Onde evitare che la storia si ripeta, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha messo a punto un piano per consentire lo svolgimento della manifestazione, circoscrivendo l’area di circa 15mila mq alla quale potranno avere accesso non più di tremila persone dopo il filtro delle forze dell’ordine che dovranno procedere ad una “diffusa identificazione dei presenti”, spiega la nota. Nella zona attorno al Meazza, e in altre aree sensibili della città (come San Babila, Duomo, Cordusio etc.) dalle 14 alle 22 sarà vietata la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche in vetro e lattine – unica eccezione per i ristoranti – mentre piazza Duomo, teatro degli assembramenti della scorsa domenica, sarà sorvegliata speciale, con un presidio delle forze dell’ordine.
Intanto non accenna a placarsi la querelle tra il sindaco Beppe Sala e la vicepresidente di Regione Lombardia, nonché assessore al Welfare, Letizia Moratti, dopo i fatti di domenica. L’assessore aveva osservato con preoccupazione gli assembramenti del post partita del 2 maggio scorso per le possibili conseguenze dal punto di vista sanitario, e si era permessa di sottolineare “come fosse prevedibile che tali festeggiamenti, ampiamente annunciati, sarebbero inevitabilmente sfociati in concentramenti di persone”. Da qui il suggerimento, in vista di possibili feste scudetto che riporterebbero molti tifosi in piazza: “È opportuno che Amministrazioni e Prefetture chiedano un parere preventivo al Comitato tecnico scientifico, in modo da affrontarli preparati e per tempo”.
Parole che Sala non ha gradito, cui ha replicato a margine di un evento pubblico: “La politica, come la vita, è piena di grandi interpreti del “col senno di poi” – ha detto –, se ci fosse un campionato penso che l’assessore Moratti potrebbe vincerlo”.
Da Palazzo Lombardia la controreplica della vicepresidente della Regione, che teme l’abbandono di Milano all’anarchia come accaduto la scorsa domenica: “La mia non è una riflessione amara sul passato recente – spiega Letizia Moratti – bensì la constatazione di un’evidente irresponsabilità dell’Amministrazione comunale che i cittadini milanesi rischiano di pagare a caro prezzo”. E conclude: “Desidero vincere il campionato delle riaperture in sicurezza dei commercianti e delle attività laboriose di Milano e della Lombardia, senza giocare ulteriormente con i sacrifici e le tante vittime che già ci sono purtroppo state”.
Micol Mulè