L’eterno stop and go non ha fine: la Lombardia rischia l’arancione
La regione si salverà se verranno riviste le modalità di scelta dei colori
Con i dati sanitari nazionali in miglioramento, gli ospedali in progressivo svuotamento, la campagna vaccinale che procede, le nuove riaperture all’orizzonte, la Lombardia potrebbe passare in zona arancione la prossima settimana. Rischia di svanire così quella speranza che avevano prima di tutto i ristoratori, di non chiudere più le attività.
Nonostante si sia messa in regola con la gestione dei vaccini dopo le prime difficoltà iniziali, tre settimane in zona gialla hanno fatto incrementare l’indice Rt (0,92), parametro di grande importanza per definire il colore di una zona, almeno fino ad ora. C’è infatti la speranza che possano essere riviste le modalità in base a cui vengono decisi i colori delle regioni, tenendo in considerazione principalmente la pressione sugli ospedali e non dando troppo peso all’Rt reale. Questo perché l’immunizzazione dei soggetti più a rischio, cioè le persone anziane e quelle fragili, dovrebbe comportare una minore affluenza ospedaliera anche se i contagi dovessero aumentare.
In questo momento in Lombardia l’Rt è salito a 0,92, mentre i contagi si trovano ben lontano dalla soglia critica di 250 ogni 100.000 abitanti (110).
La proposta di rivedere i parametri per definire il colore delle zone arriva direttamente dai Presidenti di Regione, tra cui Bonaccini, Zaia e il presidente della Conferenza Stato-Regioni Fedriga. Nei territori che amministrano si vede una situazione simile a quella lombarda: un Rt in aumento che però non corrisponde ad un aumento delle ospedalizzazioni. A supporto dei governatori si schiera anche la Ministra dei rapporti con le Regioni Mariastella Gelmini.
La decisione sulla ridefinizione dei parametri dovrebbe essere presa nel pomeriggio, a seguito di un incontro del Ministro della Salute Speranza e i rappresentanti delle Regioni.
Andrea Curcio