Covid: vaccino in vacanza?
Governo e Regioni all’opera per permettere le somministrazioni del vaccino anti covid nella regione in cui si passeranno le vacanze.
Tra le varie soluzioni a cui il governo sta lavorando per non perdere il treno del turismo estivo, c’è quella di permettere le vaccinazioni nei luoghi di vacanza , ricorrendo all’appoggio di alcune strutture montane e marittime. In questo modo anche chi avrà percepito solo la prima dose di vaccino, potrà recarsi in villeggiatura in un’altra Regione e sottoporsi al richiamo direttamente nel luogo di destinazione.
Un’idea che ha trovato d’accordo il governatore lombardo, Attilio Fontana, il quale, ai microfoni di Radio24, ha affermato che così come era corretta la soluzione di accettare che venissero vaccinate persone che per “motivi di lavoro o di studio o altri motivi” si trovavano temporaneamente sul territorio lombardo, allora si può “fare analogamente per chi è in vacanza”. Un progetto che risolverebbe anche il problema della dilatazione dei tempi tra le due somministrazioni, dal momento che l’Aifa punta a distanziare il richiamo di 42 giorni così da immunizzare subito altri 3 milioni di sessantenni a rischio. Secondo quanto riportato dal presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgiò Palu, al Corriere della Sera, l’efficacia del vaccino non viene compromessa se il richiamo viene effettuato entro 42 giorni. C’è quindi il rischio concreto che chi, per esempio, faccia il vaccino adesso nella propria regione e vada in vacanza a giugno, si ritrovi in un’altra regione al momento del richiamo. Un dilemma che verrebbe ovviato dal progetto dei vaccini in vacanza, un’idea che tuttavia richiede una forte collaborazione tra istituzioni regionali e sistemi informatici i quali devono potersi relazionare in maniera agile.
Secondo Coldiretti, inoltre, l’accelerazione della campagna vaccinale vale circa 350 milioni di euro al giorno. La ripresa anticipata nei consumi, infatti, avrebbe un effetto positivo a cascata sull’economia e anche sull’occupazione. Secondo un’analisi della maggiore associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana su dati Istat, il veloce progredire delle vaccinazioni anti covid “è strategico per salvare l`economia e le attività collegate a partire dai alberghi ed i ristoranti che sono i più colpiti con un calo dei fatturati del 40,2% nel 2020, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%”.
Ecco allora che da lunedì prossimo la campagna vaccinale dovrebbe entrare in una nuova fase dal momento che la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo, ha dato facoltà alle Regioni di avviare le prenotazioni per gli over 40. Ciò non toglie l’assoluta necessità di concentrarsi sugli individui più fragili come gli over 60. Il collo di bottiglia rimane la disponibilità di dosi: il governatore lombardo ha sottolineato come in Lombardia ci sono ancora in coda numerosi 50/60enni che hanno prenotato il vaccino, motivo per cui fino al 20 maggio l’ordine delle somministrazioni procederà come fissato e poi, a seconda delle dosi in arrivo, il Pirellone valuterà l’avvio delle vaccinazioni per gli over 40.