PMI, la ripresa nell’era post-Covid passa dall’export
Riprendono in presenza gli appuntamenti territoriali Export Flying Desk dell’Agenzia ICE. Ferro: “Export vettore e moltiplicatore di crescita per le PMI e per i territori”.
La ripartenza delle Pmi nell’era post-Covid passa anche per l’export, a partire dai più vicini mercati europei per consolidarsi e successivamente puntare a quelli asiatici e statunitensi nell’ottica di una strategia di crescita che guardi al medio-lungo periodo. A dirlo dalle colonne de Il Giorno è Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia ICE, ente per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in occasione delle ripresa in presenza delle attività degli Export Flying Desk.
Proseguita in remoto durante la pandemia, le valutazioni positive sull’impatto del piano vaccinale consentono di poter riprendere già in questi giorni in presenza le attività iniziando da Puglia, Lazio, Lombardia e Molise, cui faranno seguito dalla prima metà di giugno in poi anche altre regioni. Un segnale verso la ripresa e un passo avanti verso una nuova normalità: “Un riconoscimento del ruolo dell’export quale vettore e moltiplicatore di crescita per le piccole e medie imprese italiane e per i territori – commenta Ferro -. Grazie alla collaborazione con i nostri partner locali e alle condizioni sanitarie favorevoli, siamo ora in grado di riaprire progressivamente questo canale di assistenza alle PMI per proiettare le nostre imprese sui mercati internazionali”.
L’Agenzia ICE fornisce settimanalmente sul territorio nazionale assistenza diretta alle imprese per aiutare le PMI a esportare su nuovi mercati, in collaborazione con partner di sistema – Regioni, Gruppo CDP e Sistema camerale –,ponendosi come punto di riferimento sul territorio in collegamento con gli uffici di promozione settoriale e con la rete dei 78 uffici esteri dell’Agenzia. Un’attività capillare per supportare la crescita delle PMI facendo leva sul canale delle esportazioni che già registrava una ripresa nel terzo trimestre del 2020, confermando le stime positive per il prossimo periodo.
Per quanto riguarda il territorio lombardo, spiega Ferro, il 2020 ha fatto registrare una flessione dell’export del 10,6%, che si è attestato a 114 miliardi di euro. Un dato che però non deve destare allarme per la Lombardia, che esporta il 26% del totale nazionale, in quanto derivante in larga misura dalla flessione del settore moda che rileva in maniera importante sui mercati internazionali. Stando alle previsioni, già dalla fine del prossimo anno il commercio mondiale si stabilizzerà sui livelli pre– Covid del 2019 quindi, secondo il presidente di ICE, oggi è il momento di sfruttare le potenzialità dell’internazionalizzazione insieme al Recovery Plan.
Le attività degli Export Flying Desk vanno esattamente nella direzione di potenziare la presenza sui mercati esteri delle PMI lombarde, che risulta inferiore rispetto alle grandi aziende. Avviate ieri nel Lazio e in Puglia, oggi è la volta del Molise e domani toccherà alla Lombardia, con appuntamento ogni giovedì nella sede dell’Agenzia ICE di corso Magenta 59.
Micol Mulè