Italmondo, è arrivato l’accordo che segna la fine della protesta dei lavoratori
Lo scorso venerdì lo sciopero delle attività di magazzino nei centri logistici milanesi di Arluno, Ossona e Lainate per la mancata applicazione di retribuzione, orari e inquadramenti professionali come da Ccnl e per problemi legati alla sicurezza degli ambienti lavorativi.
Accordo raggiunto per i lavoratori della cooperativa Fai che prestano servizio nei tre centri logistici milanesi di Arluno, Ossona e Lainate della ditta Italmondo. La tregua giunge a seguito dello stop alle attività di magazzino portato avanti dai lavoratori in segno di protesta per la mancata applicazione di retribuzione, orari e inquadramenti professionali secondo quanto previsto dal Ccnl e per problemi legati alla sicurezza degli ambienti lavorativi.
I rappresentanti di Italmondo, storico brand della logistica, e della cooperativa Fai, seduti al tavolo insieme ad una delegazione e alle rappresentanze sindacali, hanno raggiunto un accordo che prevede di assicurare a tutti i lavoratori una busta paga di 168 ore mensili a prescindere dalle effettive esigenze dell’azienda definite dalla programmazione settimanale delle attività, oltre alla creazione di una banca ore qualora si ecceda il monte orario stabilito da contratto nei periodi di intensa attività di magazzino.
I lavoratori avevano incrociato le braccia lo scorso venerdì a causa di ripetuti episodi in cui veniva loro chiesto di rimanere a casa usufruendo di ferie o di lavorare meno del previsto, richieste motivate dall’azienda come necessarie a seguito della carenza di commesse. Un fermo totale delle attività di magazzino nei centri logistici milanesi della Italmondo: “I lavoratori non vogliono null’altro che quanto a loro già oggi è dovuto, ovvero retribuzioni, orari e luoghi di lavoro ed inquadramenti coerenti con quanto previsto dalla legge e dai contratti – spiegano in una i sindacalisti di Fit Cisl Lombardia -. Il blocco dei magazzini è un’iniziativa forte perché pesanti sono le mancanze in busta paga dei lavoratori. Facciamo appello al senso di responsabilità dell’azienda, i lavoratori meritano la giusta retribuzione”.
Appello che non è rimasto inascoltato e che ha portato al raggiungimento di un accordo che viene letto anche dai sindacati come un risultato soddisfacente perché va nella direzione di garantire migliori condizioni di lavoro per i dipendenti. Rimane ancora in sospeso la questione della sicurezza negli ambienti lavorativi che riguarda i locali mensa del centro di Ossona, ritenuti non idonei sotto il profilo igienico-ambientale e non sufficientemente adatti ad ospitare tutti i lavoratori durante la pausa pranzo. In attesa che si pronuncino ASST e Ispettorato del lavoro, chiamati in causa dai sindacati, l’azienda ha reso noto di aver iniziato i lavori per ampliare i locali della mensa nella struttura di Ossona in modo tale da poter accogliere nella maniera più adeguata tutti i lavoratori.
Micol Mulè