Nuova normalità: col vaccino si viaggia in Europa senza tampone
Lo si diceva nei mesi drammatici della pandemia che con l’arrivo del vaccino avremmo potuto finalmente uscire dal tunnel Covid e tornare pian piano alla normalità, come dopo la fine di una guerra.
E così sta avvenendo. In Europa si corre verso il rilancio del turismo, uno dei settori strategici per le nostre economie e le nostre imprese. Francia, Spagna, Germania e Grecia hanno deciso di aprire le frontiere, chiuse da oltre un anno, a tutti coloro che hanno completato la vaccinazione anti Covid-19 da almeno 14 giorni. Dal 9 giugno, infatti, basterà esibire il “Green Pass EU” e non servirà più alcun tampone per varcare le frontiere di questi Paesi.
Di fatto, quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea stanno lavorando in ordine sparso nella stessa direzione che consentirà nel giro di pochi mesi di riaprire i confini al turismo culturale e d’affari. Un bel sospiro di sollievo rimarcato anche dai vertici della Commissione UE.
Per chi non è ancora vaccinato, dagli 11 anni in su permane l’obbligo di effettuare tampone (pcr o antigenico) nelle 72 ore precedenti.
Si allineano dunque le disposizioni di tanti Paesi europei e non solo: la stessa Commissione EU ha indicato un ulteriore gruppo di Stati virtuosi che sempre a partire dal 9 giugno godranno degli stessi vantaggi per entrare nel nostro continente: Australia, Corea del Sud, Israele, Giappone, Libano, Nuova Zelanda e Singapore vengono considerati come Paesi non più a rischio pandemia e, dunque, con il virus sotto controllo potranno beneficiare della possibilità di venire nel Vecchio Continente.
Gran Bretagna e USA non hanno ancora raggiunto la colorazione “green” e pertanto, a prescindere dalla vaccinazione, i loro cittadini dovranno comunque esibire di aver effettuato con esito negativo il tampone molecolare o antigenico.
Indubbiamente questa strategia di riapertura delle frontiere potrà garantire una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti gli operatori del sistema recettivo e turistico, dai trasporti, alla ristorazione e agli operatori culturali, dichiarando di fatto la fine del lockdown e delle misure restrittive che dallo scorso ottobre hanno messo a dura prova il sistema economico del turismo e del relativo indotto.
Il Green Pass o passaporto vaccinale è una attestazione con la quale si certifica di essere vaccinati da almeno 14 giorni con i vaccini a doppia dose e da un mese per coloro che hanno effettuato il vaccino monodose Johnson&Johnson. Il nostro sistema sanitario mette a disposizione sul fascicolo sanitario personale il certificato da esibire in viaggio.
Rimangono esclusi da queste misure diversi Paesi extraeuropei classificati in “zona rossa” con situazioni ancora critiche nella lotta contro la pandemia: Argentina, Bahrein, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Sudafrica, Suriname, Turchia e Uruguay rappresentano ancor auna minaccia per il contenimento delladiffusione del virus. Per questo rimangono in vigore l’obbligo di motivare il viaggio e di effettuare un periodo di quarantena variabile tra i 7 e i 14 giorni. Su questa linea attuata dal governo francese si stanno allineando tutti i membri della UE.
Diversa la situazione della Gran Bretagna dove la variante indiana del Covid sta facendo risalire la curva dei contagi e verosimilmente anche rinvigorire le misure restrittive.
L’Italia da domenica prossima non sarà più considerata un Paese a rischio neanche dalla Germania e dunque non comporta più alcuna limitazione per chi arriva via terra, mentre per l’arrivo in aeroporto basterà presentare il green pass o il tampone entro le 72 ore precedenti.
Anche il governo italiano, per voce del Ministro al Turismo Massimo Garavaglia ha anticipato l’avvio delle procedure per allinearci alla Francia: “sul Green Pass europeo siamo in costante contatto e aggiornamento con i nostri tecnici e nel giro di qualche settimana sarà possibile avere regole comuni e maggiore semplicità per muoversi”.
Una buona notizia, dunque, un segnale concreto di ripresa per tante attività economiche, una ripartenza verso nuove prospettive di ritrovata normalità.