Dopo 21 anni Autostrade torna sotto il controllo dello Stato
Si è arrivati all’accordo, dopo oltre nove mesi di trattative, che fa tornare Autostrade sotto la gestione dello Stato dopo 21 anni di privatizzazione. Il consiglio di amministrazione di Atlantia, infatti, tenuto conto anche del parere favorevole della maggioranza del capitale sociale rappresentato dall’assemblea degli azionisti, ha accettato l’offerta presentata dal consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti e dai fondi Blackstone e Macquarie.
Trova dunque compimento il complesso e delicato riassetto della società che costituisce la principale rete del Paese, la quale era stata privatizzata fin dal 1999.
L’accordo, la cui sottoscrizione era fissata entro l’11 giugno, assegna un valore di 9,3 miliardi per l’intera compagnia ed è sottoposto alle condizioni sospensive enunciate dal Cda della holding nella nota allegata alla Relazione dell’Assemblea degli azionisti dello scorso 31 maggio. Tali condizioni dovranno verificarsi entro il 31 marzo 2022, con possibilità di proroga non oltre il 30 giugno 2022.
La proposta del gruppo guidato da Cdp era già stata motivata in termini di coerenza con l’approccio dei componenti del consorzio, in quanto investitori di lungo periodo. L’intesa prevede infatti obiettivi a lunga durata, quali la promozione della digitalizzazione e dell’innovazione, l’ammodernamento della rete, la stabilità della governance dell’azienda e un ingente piano d’investimenti volto al miglioramento dei servizi per chi ne usufruisce.
Il raggiungimento dell’accordo segna dunque un importante cambiamento di gestione che, come detto, pone fine alla privatizzazione durata più di vent’anni riportando la società sotto la gestione statale, dal momento che Casse è controllata per più dell’80% dal Ministero dell’economia e delle finanze.
Pietro Broccanello