Pnrr: c’è l’ok ufficiale della presidente della Commissione UE. A luglio i primi miliardi
La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha ufficialmente dato il “bollino verde” al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. Le prime risorse in arrivo a luglio.
Ora è ufficiale: il Pnrr italiano è stato approvato a pieni voti dalla Commissione Europea e il sigillo finale è arrivato ieri quando Ursula von der Leyen è volata a Roma per consegnare a Draghi le conclusioni comunitarie. Un rito, quello della presidente della Commissione UE, che è stato rinominato “Tour delle Capitali” tramite il quale vengono certificati i piani dei vari Paesi. L’Italia ha ricevuto dieci “A” (il massimo dei voti) e una “B” relativamente alla sezione “Costi”, come la maggior parte degli altri Stati che hanno già ottenuto l’approvazione.
Se per la Grecia è stato scelto come luogo simbolo il Partenone, nel caso del BelPaese la von der Leyen ha incontrato Draghi a Cinecittà. Una scelta motivata dal fatto che gli studi romani rientrano in uno dei progetti del Recovery messo a punto dal governo. Alla Missione 1 del Pnrr sono destinati 6,68 miliardi di risorse e a Cinecittà toccheranno 300 milioni di euro come investimento fondato su tre linee di intervento: il potenziamento degli studi per migliorare l’offerta, l’aumento della capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, il rilancio delle attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia mediante lo sviluppo di infrastrutture ad uso professionale e didattico. A Cinecittà, il presidente Draghi ha sottolineato come il Pnrr italiano rappresenti un “piano di riforme e investimenti ambizioso” ma che è solo il punto di partenza. Ora è necessario attuare l’esteso processo riformativo e spendere nella maniera più accorta le risorse del Recovery: “Per me – ha spiegato Draghi – impiegare bene i soldi in arrivo significa farlo in maniera efficace e con onestà”. La presidente von der Leyen invece ha evidenziato come il Next Generation EU sia il pacchetto di ripresa più grande nella storia d’Europa, “più del piano Marshall”, riconoscendo il fatto che l’Italia ha vissuto “tempi duri” ma ne è uscita con caparbietà, “ispirando il resto d’Europa”.
Con questa approvazione, l’Italia ha sbloccato i 191,5 miliardi di euro del fondo europeo Rrf (Recovery and Resilience Facility) che si compone di 68 miliardi di sovvenzioni e 122 miliardi in prestiti, a cui si aggiungeranno i 30,6 miliardi dal “Fondo complementare” nazionale. A luglio dovrebbero arriva parte dei 25 miliardi di pre-finanziamento che corrispondono al 13% della quota totale. Particolarmente soddisfatto il ministro Brunetta che ha sottolineato come il governo italiano apprezzi le valutazioni lusinghiere della Commissione UE: “La promozione sul campo dello straordinario lavoro del governo Draghi è un altro gol segnato dall’Italia in Europa. Un passo che […] rafforza ancora la credibilità del nostro Paese, già riconquistata con il pieno rispetto del crono programma sull’approvazione del Piano e delle prime riforme”.