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    Decreto Lavoro: stop notifiche cartelle fino al 31 agosto

    Decreto Lavoro: stop notifiche cartelle fino al 31 agosto

    Il Consiglio dei ministri di mercoledì ha adottato una serie di misure su fronte fiscale, tra cui il rinvio delle notifiche delle cartelle esattoriali

    Sul fronte fiscale, il governo prosegue sulla strada del “congelamento”. Il consiglio dei ministri tenutosi il 30 giugno ha adottato delle misure urgenti su una serie di materie, tra cui quella fiscale. Il decreto Lavoro e Imprese, infatti, rinvia al 31 agosto i termini di notifica delle cartelle esattoriali e degli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non, e differisce al 31 luglio il termine entro il quale i Comuni devono approvare le tariffe e i regolamenti della Tari.

    Tuttavia, per ora rimane l’obbligo di versare le rate 2020 della pace fiscale: le quattro della rottamazione-ter e le due del saldo stralcio che andranno pagate entro il 2 agosto. È dallo scoppio della pandemia che l’esecutivo ha bloccato la notifica delle cartelle che ormai si sono accumulate e hanno raggiunto la cifra di circa 60 milioni, un numero importante che comporterà una grande mole di lavoro nel momento in cui si sbloccherà la situazione cioè in teoria il prossimo primo settembre, data in cui, secondo l’ultimo decreto-legge, ripartiranno gli avvisi ai contribuenti.

    Durante il Consiglio dei ministri di mercoledì, il governo ha intrapreso anche altre iniziative come quella di fermare l’esperimento del cashback avviato dal precedente governo che gravava sulle casse pubbliche per 1,75 miliardi di euro nel 2021 e per 3 miliardi nel 2022. Soddisfatto Carlo Sangalli, presidente di Confcomercio-Imprese per l’Italia, che giudica utili le misure adottate da Roma ma suggerisce di potenziare alcune decisioni “perché oltre al rinvio delle cartelle esattoriali occorre lavorare ad una rateizzazione di lungo corso del debito fiscale da Covid- 19. Inoltre, dopo la sospensione del cashback, si punti con più determinazione alla riduzione dei costi e delle commissioni che gravano sulla moneta elettronica”.

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