CNA Lombardia: “Sì alla proposta della Regione di modificare la legge nazionale sulle Zone Logistiche Semplificate. Ridurre la pressione fiscale evitando fughe all’estero”
Parolo: “L’iniziativa di Regione Lombardia per rendere più attrattivo il nostro territorio va nella giusta direzione, specie se in raccordo con i grandi capitoli di investimento del PNRR”
“Da tempo CNA Lombardia ha manifestato l’interesse delle micro e piccole imprese e dell’artigianato ad attivare tutte le leve politico-normative utili a rendere più attrattivo il territorio regionale. Per questo non possiamo che apprezzare la recentissima delibera con cui la Giunta regionale avanza una proposta di legge in materia di Zone Logistiche Semplificate”. Questo il commento a caldo del Presidente di CNA Lombardia, Daniele Parolo, in merito alla proposta lombarda di modificare la legislazione nazionale sulle Zone Logistiche Semplificate a favore di un allargamento delle aree potenzialmente interessate.
In base all’articolato proposto dalla Giunta regionale, si punterà non più solo sulle aree portuali ma, ad esempio, si valorizzeranno le aree confinanti con Paesi extra- UE, le aree montane, le aree in cui sia presente un’infrastruttura aeroportuale, le aree destinate alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.
Nella stessa direzione il segretario regionale CNA, Stefano Binda: “CNA Lombardia è interessata far passare alcuni concetti chiave: il primo riguarda le ZLS, come anche le ZES (Zone Economiche Speciali), che non siano utili solo a produrre avanzamenti competitivi nelle aree depresse, ma possano valorizzare alcune specifiche vocazioni territoriali per determinare un effetto di trascinamento competitivo positivo anche per gli altri territori, senza contare i probabili benefici complessivi per il gettito erariale dello Stato”.
“Leva fiscale, semplificazioni burocratico-amministrative, maggior velocità in alcuni procedimenti come la convocazione della Conferenza di servizi decisoria, sono tutti elementi di parziale recupero di capacità competitiva e concorrenza per territori come quelli confinanti con la Confederazione Elvetica, per i quali il gap su alcuni fattori come la pressione fiscale diventano realmente un problema, per esempio determinando una fuga delle competenze professionali dall’Italia verso la Svizzera, senza alcuna chance di rilancio”, aggiunge il segretario regionale Binda.
CNA Lombardia muove d’altro canto un’osservazione alla proposta di Regione Lombardia: “Nella delibera di Regione non vediamo riferimenti ai capitoli del PNRR. Potrebbero proprio essere i grandi temi della transizione ecologica e digitale, dell’efficientamento energetico e dell’economia circolare, della rigenerazione urbana e dei territori a costituire i cardini tematici su cui attivare leva fiscale e semplificazioni amministrative nelle aree interessate”, conclude il Presidente Parolo.