Regione Lombardia: le aziende potranno formare in casa i propri dipendenti
Il 21 giugno la Giunta regionale della Lombardia ha varato una misura semplice quanto innovativa in tema di formazione e lavoro destinata a sostenere chi cerca lavoro e le aziende alla ricerca di profili professionali difficilmente reperibili sul mercato del lavoro.
“Formare per Assumere” è lo slogan che accompagna la misura proposta dall’Assessore alla formazione e lavoro Melania Rizzoli – Formazione e Lavoro, la cui struttura sta in questi giorni avviando i bandi e le procedure che daranno il via a questo nuovo percorso.
La domanda alla base di tutto è la seguente: come è possibile adeguare le competenze personali alle esigenze della propria azienda?
Non è un caso se i recenti dati analizzati da Unioncamere abbiano evidenziato un fabbisogno di lavoratori superiore a 1,2 milioni di posti disponibili, a fronte di un milione di posti di lavoro persi durante l’anno del Covid. Sembra un paradosso, ma la verità è che tra le richieste delle imprese e i cv delle persone disoccupate c’è un gap che rende molto difficile l’incrocio tra domanda e offerta senza interventi adeguati a ridurre la distanza tra profilo richiesto e persone in cerca di occupazione.
Formare per Assumere nasce proprio da questa esigenza di ridurre il mismatch lavorativo con l’adeguamento delle competenze, introducendo una sostanziale novità: la formazione potranno farla direttamente le aziende, con percorsi tarati sulle proprie esigenze, con proprio personale preposto a trasferire le competenze mancanti in maniera “sartoriale”, tagliate su misura per la singola realtà. Il cambio di paradigma lombardo è dato dal fatto che l’ente pubblico finanzierà direttamente le aziende che si impegnano a formare e successivamente ad assumere il personale formato. Una vera e propria rivoluzione che consentirà innanzitutto di rendere noti i profili professionali richiesti dalle aziende così da poter accompagnare le persone disoccupate verso un completamento delle skill necessarie per essere assunte. L’annoso vulnus del difficile incrocio tra domanda e offerta potrà finalmente trovare una soluzione virtuosa con cui pensare anche ad una capacità migliore nella programmazione dei cataloghi formativi regionali.
Entrando nel merito, i destinatari di questa nuova misura sono le imprese operanti sul territorio lombardo, gli enti del Terzo settore i professionisti con partita Iva anche in forma aggregata, di qualunque settore, a eccezione di sale gioco, centri massaggi e sexy shop.
L’impresa potrà ricevere fino a 9.000 euro in funzione dell’età delle persone formate, dell’attività di selezione e delle dimensioni dell’impresa. A tutti verrà riconosciuta per ogni posizione un voucher di 500 euro per il recruiting, ulteriori 3.000 euro da spendere in formazione e, in aggiunta, un bonus occupazionale per l’inserimento lavorativo con contratto almeno annuale del valore di 4.000 euro per lavoratori fino a 54 anni, 6.000 per gli over 55 che diventano rispettivamente 6 mila e 8 mila per la formazione e l’assunzione di lavoratrici. Le aziende con meno di 50 dipendenti (cioè la gran parte) potrà beneficiare di un ulteriore bonus da 1.000 euro.
Da questa misura sono escluse le pubbliche amministrazioni, le aziende controllate dalla pubblica amministrazione, le società di assistenza tecnica coinvolte nell’Avviso e gli operatori accreditati per i servizi di formazione e lavoro di Regione Lombardia. Sono inoltre esclusi i datori di lavoro presso cui sono in atto sospensioni dal lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l’assunzione riguardi lavoratori inquadrati ad un livello diverso da quello posseduto dai lavoratori sospesi o da impiegare in unità produttive diverse da quelle interessate dalla sospensione.
Davvero una grande innovazione da cui ci si aspetta un forte impulso al mercato del lavoro che per la prima volta ha la grande chance di incrociare domanda e offerta in un percorso virtuoso e ad hoc con cui il sistema economico e produttivo della locomotiva d’Italia potrà nuovamente rilanciarsi.
Pietro Broccanello
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