Supersalone, successo per il format inedito che riporta a Milano gli stranieri
Il 50% dei visitatori della kermesse internazionale di design più famosa al mondo è giunto dall’estero. Ora si guarda alla prossima edizione di aprile 2022.
Chiuse le porte del Supersalone, il bilancio di quest’edizione del tutto particolare che ha visto 425 aziende di design capaci di interpretare in maniera innovativa l’inedito format del curatore Boeri, non può che dirsi positivo. Una sfida accolta dagli organizzatori non senza timore, soprattutto in ordine all’affluenza di pubblico che ha rappresentato l’incognita principale di questa edizione light ma che, a conti fatti, ha dato ragione a chi ha scommesso su un segnale concreto di ripartenza.
Così è stato. I numeri parlano chiaro e dicono che la metà dei numerosi visitatori – tutti addetti ai lavori – sono stranieri, come il 16% degli espositori della fiera internazionale del design più importante al mondo. Un successo sperato ma inatteso, che conferma la volontà di ripresa di un settore che per il tessuto produttivo lombardo è fondamentale, basti pensare che solo nell’area milanese e brianzola cuba 7mila attività e oltre 40mila addetti. Una sfida vinta che premia lo sforzo e il coraggio di rimettersi in gioco di tutte le aziende del comparto dopo lo stop dovuto alla pandemia, che ha avuto ripercussioni positive in termini di indotto per la città di Milano. Flussi di visitatori, in particolare stranieri, come non si vedevano da tempo, alberghi sold out e una sferzata di nuova energia che ha il sapore di una ripresa sempre più concreta.
Il Supersalone ha fatto centro nonostante il format inedito, curato dall’architetto Stefano Boeri insieme ad un pool internazionale di progettisti, che ha superato il concetto tradizionale del Salone del Mobile avvicinandosi più all’idea di una grande vetrina sul meglio del made in Italy in fatto di design. Nell’edizione 2021 gli stand sono scomparsi per fare posto agli allestimenti verticali lungo le pareti, lasciando grande spazio alla creatività degli espositori. Sostenibilità, giovani e futuro i protagonisti di questa manifestazione di respiro internazionale che già guarda all’edizione 2022, tra meno di sette mesi.
Ora però è il tempo della riflessione, si apre la fase di ascolto della “design community”, come spiega la presidente del Salone del Mobile, Maria Porro, dalle colonne de Il Giorno, sottolineando l’enorme potenziale di una manifestazione che va “oltre il business, incrociando cultura e saperi industriali” del made in Italy di cui, obiettivo principale, è preservarne la qualità per le edizioni future.
Micol Mulè