Covid: al via la terza dose
È partita la somministrazione della terza dose per gli italiani immunocompromessi
Il governo ha dato il via alla somministrazione della terza dose di vaccino anti covid per gli italiani più fragili. Il ministero della Salute considera prioritaria la somministrazione di una dose addizionale (oltre la prima e il richiamo) nei soggetti “trapiantati e immunocompromessi” con lo scopo di permettere a tali persone di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.
Nello specifico si parla di circa 3 milioni di pazienti fragili che, secondo una circolare del 14 settembre, presentano le seguenti condizioni:
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia
immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi,
mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive (come la sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich,
immunodeficienza comune variabile etc.)
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (per esempio: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+
< 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.
La terza dose deve essere somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima e a tale scopo sarà possibile utilizzare uno dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer nei soggetti dai 12 anni in su e Spikevax di Moderna per coloro che sono maggiorenni. Per quanto riguarda le modalità di somministrazione, Asl e ospedali contatteranno direttamente i pazienti interessati, tuttavia, qualora tali soggetti non ricevessero la chiamata, potranno chiamare i call center per richiedere la terza dose
La circolare del ministero parla anche di una dose “booster”: con tale termine si fa riferimento a una dose di richiamo che verrebbe somministrata con l’obiettivo di rinsaldare un adeguato livello di risposta immunitaria, soprattutto in quei soggetti ad alto rischio. Tale dose potrà essere definita in seguito in favore di ulteriori gruppi target a seconda dell’andamento dello scenario epidemiologico e se ne prevede la somministrazione dopo almeno sei mesi dall’ultima dose.