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    Sanità: la trattativa è inconcludente.

    Sanità: la trattativa è inconcludente. FSI-USAE convoca il
    proprio Consiglio Nazionale di Federazione e dichiara lo
    Sciopero Nazionale per lunedi 11.10.2021

    “FSI-USAE ha preso atto che anche l’ultimo incontro di Trattativa per il rinnovo del
    contratto del personale del comparto sanità è stato inconcludente e, considerando che il
    triennio 2019-2021 scadrà fra circa tre mesi e la trattativa procede a rilento, riteniamo ci
    siano tutti i presupposti per temere il peggio ed avviarsi cioè verso un rinnovo contrattuale
    economicamente inadeguato” dichiarano la Segretaria territoriale dell’FSI-USAE Mariangela
    Campus e il Segretario Nazionale Adamo Bonazzi.
    Riteniamo infatti che la somme stanziate siano foriere di aumenti indecorosi per il personale
    della sanità, che esce con le ossa rotte da un’epidemia ancora in corso e già costretto ad
    ingoiare il rospo di un precedente CCNL dagli aumenti evanescenti. Inoltre, ad oggi,
    non sembrano esserci i giusti presupposti e la volontà delle parti di prendere atto, nella
    riclassificazione del personale, della crescita delle competenze e delle specializzazioni che
    negli ultimi venti anni la legislazione ha imposto alle diverse professionalità nel settore delle
    professioni sanitarie. Né d’altro canto sembra che con l’attuale trattativa l’agenzia Aran
    voglia prendere atto dell’inquadramento degli OSS nel nuovo ruolo sociosanitario in modo
    adeguato.
    Insomma FSI-USAE ritiene che nel comparto, gli operatori continueranno ad essere retribuiti
    con paghe da fame, perciò abbiamo proclamato lo sciopero nazionale del comparto della
    sanità per il prossimo 11 ottobre ed abbiamo convocato il proprio Consiglio Nazionale di
    Federazione per coordinare le manifestazioni ai livelli regionali e la connessa azione politicorivendicativa per il prossimo sabato 25 Settembre 2021.
    FSI-USAE: dice No! ad aumenti ridicoli ed inconsistenti del salario e a finte revisioni di
    carriera che mettano nuove zeppe sulla testa dei lavoratori, chiede:
    – aumenti sostanziosi degli stipendi base (2.000 € netti mensili);
    – indennità professionali specifiche per operatori sanitari e socio sanitari;
    – una revisione delle classificazioni con percorsi di carriera aperti e il riconoscimento delle
    competenze professionali;
    – posizionamento nell’area dirigenziale delle professioni sanitarie;
    Adamo Bonazzi, Segretario Generale della Federazione ha dichiarato a tale
    proposito: “Serve rispetto per gli operatori sanitari a cui va riconosciuta una dignità
    professionale che oggi – nei fatti – viene negata. Assistiamo alle pantomime della triplice, che
    fa dichiarazioni assurde a cui sa di non poter tenere fede e alle bugie delle false
    organizzazioni di categoria che addirittura chiedono di spostare la firma del contratto al 2022
    perché non sanno come giustificarsi per le fandonie che hanno raccontato ai lavoratori. Con

    il CCNQ di individuazione dei comparti si poteva procedere a transitare le professioni
    sanitarie di cui alla legge 42 del 1999 nell’area della dirigenza ma loro non hanno voluto. Si
    dicono di categoria ma la verità è che non sono preparati alla crescita culturale della
    categoria che vorrebbero rappresentare e subiscono la sudditanza dai medici e quindi
    vogliono che gli infermieri (e le altre Professioni Sanitarie) restino nel comparto.”

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