Condono fiscale, per il tetto dei 5mila euro rileva il singolo carico e non la cartella
La precisazione arriva direttamente dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate, se i singoli carichi non superano i 5.000 euro, possono beneficiare tutti dell’annullamento.
Entra nel vivo il condono fiscale delle cartelle esattoriali varato dal governo Draghi con il decreto Sostegni dello scorso marzo. E non mancano importanti novità, come il chiarimento che riguarda la cancellazione automatica delle cartelle fino ai 5mila euro, per le quali non rileverà il valore complessivo della stessa, bensì quello dei singoli carichi in essa contenuti.
La precisazione arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 11/E che specifica “in caso di pluralità di carichi iscritti a ruolo, rileva l’importo di ciascuno: se i singoli carichi non superano i 5.000 euro, possono beneficiare tutti dell’annullamento”. Quindi qualora un contribuente avesse più carichi iscritti a ruolo, si dovrà considerare l’importo di ciascuno, perciò potrebbe verificarsi il caso che la somma totale della cartella superi ampiamente la soglia del 5mila euro, ma se le singole voci in essa contenute rientrano nel limite verranno tutte annullate.
Tradotto in esempio pratico, potrebbe verificarsi il caso di una cartella con i seguenti carichi: 3.500 euro di multe per violazioni del Codice della strada, 2mila euro di Iva e 3.500 euro di Irpef, per un valore complessivo di 9mila euro. La cartella verrebbe comunque cancellata perché ogni singola voce è inferiore al tetto dei 5mila euro (inclusi capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni).
Rientrano nel condono le cartelle affidate all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, anche se la notifica dovesse essere arrivata successivamente. Avranno accesso alla cancellazione automatica i contribuenti – persone fisiche o società di persone e di capitali ed enti non commerciali – con un reddito imponibile entro i 30mila euro riferito al 2019. Ai fini del calcolo vengono considerate, per le persone fisiche, le certificazioni uniche 2020 e le dichiarazioni 730 e redditi persone fisiche 2020 presenti all’interno della banca dati dell’Agenzia delle Entrate al 14 luglio 2021. Per gli altri soggetti si considerano invece il modello redditi società di capitali, società di persone ed enti non commerciali.
Entro il prossimo 30 settembre le Entrate comunicheranno ad Ader (Agenzia delle Entrate-Riscossione, ndr) i codici fiscali che non rientrano nel condono perché superano la soglia dei 30mila euro di reddito. Dopodiché, entro il 31 ottobre, si procederà in automatico all’annullamento delle cartelle senza che il contribuente debba inoltrare alcuna richiesta. Inoltre, nemmeno Ader invierà al contribuente alcuna comunicazione relativa allo stralcio avvenuto, il quale potrà pertanto verificare la sua situazione debitoria direttamente presso gli sportelli oppure sul sito accedendo alla sua area personale.
L’operazione, che in parte mira a ridurre il “magazzino” di Ader, interesserà una platea di circa 2,5 milioni di contribuenti per un valore complessivo delle cartelle che verranno annullate di circa 16 milioni di euro.
Micol Mulè