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    Lavoro, green pass obbligatorio: l’azienda non potrà conservare il QR code

    Lavoro, green pass obbligatorio: l’azienda non potrà conservare il QR code
    Le indicazioni del governo sull’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro nella bozza del nuovo Dpcm
    Mentre si avvicina il 15 ottobre, giorno in cui entrerà in vigore l’obbligo del green pass sul luogo di lavoro, si moltiplicano le polemiche non solo nell’arena politica ma anche nella società civile. I timori dei datori di lavoro sono perlopiù di natura logistica e riguardano la corretta attuazione dei protocolli di verifica previsti dalla nuova normativa in modo da evitare di incappare nelle sanzioni previste. Allo stesso tempo si vuole evitare il rallentamento del quotidiano flusso di lavoro.
    Ecco quindi che il governo si è mosso per dare indicazioni più precise tramite un Dpcm. Nella bozza di tale provvedimento è previsto che le aziende, per far fronte a esigenze di natura organizzative come quelle relative a quei lavori svolti secondo un sistema a turni, potranno chiedere il green pass con un anticipo non superiore alle 48 ore. Per le verifiche, il Ministero della Salute rende disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità per la verifica quotidiana e automatizzata della certificazione verde. L’idea è quella di ricorrere a un pacchetto di sviluppo per applicazioni, rilasciato dal Ministero guidato da Roberto Speranza con licenza open-source il quale potrà essere integrato nei sistemi di controllo degli accessi, inclusi quelli di rilevazione delle presenze”. Come riporta il Corriere della Sera, l’App “VerificaC19” è lo strumento a cui dovranno ricorrere i datori di lavoro per le verifiche.
    Il governo interviene anche sulle vaccinazioni effettuate all’estero le quali permetteranno di ottenere il green pass in Italia come si legge nella bozza del Dpcm: “ll Sistema Tessera sanitaria acquisisce tramite apposito modulo online, reso disponibile sul portale nazionale della Piattaforma-DGC, i dati relativi alle vaccinazioni effettuate all’estero dai cittadini italiani e dai loro familiari conviventi nonché dai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale che richiedono l’emissione della certificazione verde Covid in Italia”. Al momento della verifica del green pass, il governo ha deciso che è esplicitamente vietato conservare il QR code visionato, “nonché di estrarre, consultare, registrare o comunque trattare per finalità ulteriori rispetto a quelle previste” le informazioni rilevate durante i controlli. Alcune disposizioni potrebbero subire dei cambiamenti in Parlamento durante la fase di conversione in legge del decreto.
    Per quanto riguarda i dipendenti statali, secondo le linee guida redatte per le amministrazioni pubbliche, per evitare di concentrare l’accesso agli uffici nella stessa fascia oraria sarà consentita la massima flessibilità degli orari di ingresso e di uscita così come per gli orari di apertura degli sportelli al pubblico. È previsto il ricorso allo smartworking solo se viene assicurata la piena erogazione dei servizi, un’adeguata rotazione del personale e comunque viene incentivata la presenza. Per eventuali interrogativi sarà disponibile l’helpdesk www.lineaamica.gov.it, dove saranno pubblicate apposite Faq e una casella email dedicata, lavoropubblico@governo.it per raccogliere segnalazioni e richieste di chiarimenti da parte delle amministrazioni oltre a un numero verde dedicato (800 254 009) gestito da Formez PA, che sarà attivo da oggi, mercoledì 13 ottobre

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