Il green pass rimarrà un problema scottante per Draghi, nonostante l’efficacia della campagna vaccinale.
I giornali meno filogovernativi, come quello di Maurizio Belpietro, fanno emergere come, a dispetto del dato del primato della Lombardia (sempre sotto attacco) rispetto alla quantità di dipendenti pubblici non vaccinati, riportato dal quotidiano Il Giorno, i numeri dell’epidemia continuino a scendere. In nove delle venti regioni non c’é stato decesso. La Lombardia ovviamente, essendo la regione più densa, non rientra nell’elenco, ma è la Sicilia la regione messa peggio, sotto questo punto di vista. Ma chi auspica al raggiungimento pieno degli obbiettivi posti dal governo e dalla campagna vaccinale dovrebbe ritenersi soddisfatto, perché la soglia dell’80% di popolazione over 12 vaccinata è stata raggiunta nonostante il dissenso che ha portato l’unico partito di opposizione a primo partito del paese.
Ma la notizia sui dipendenti pubblici lombardi no green pass riportata da Il Giorno ha comunque una rilevanza importante, dal momento che, come sappiamo, dal 15 ottobre nel nostro paese verranno attuate regole parecchio stringenti sul green pass e i lavoratori col terrore dell’ago saranno costretti a pagarsi i tamponi ogni 48 ore.
Tutto questo, stando alle previsioni, causerà ulteriori problemi, oltre al dibattito sulla gratuità dei tamponi. Se i dati rimangono quelli di adesso infatti, è probabile quindi che per garantire lo stipendio ai lavoratori no green pass, saranno necessari almeno un milione di tamponi al giorno e la rete farmaceutica assieme ai laboratori potrebbe non riuscire a sostenere e a rispondere con la dovuta prontezza a questa istanza.
L’Italia di Draghi ha quindi adesso un ulteriore motivo per non cedere di fronte al dissenso dei gruppi extraparlamentari (alcuni dei quali verranno sciolti per via delle manifestazioni violente di questo weekend) e allo scetticismo generale che coinvolge larga parte del paese.
È dunque fuori di dubbio, alla luce dei progressi vaccinali e del rallentamento progressivo della curva dei contagi, che in qualche modo dovrà pur essere connessa con l’arrivo del vaccino, la cui iniezione nel sangue del popolo è sicuramente stata incrementata dal green pass, che quella dell’Italia di Draghi sia una posizione radicale e probabilmente molto efficace, ma resta da chiedersi se ne sarà valsa la pena, e questo giudizio è un giudizio che solamente il popolo avrà diritto di esprimere, non Draghi o Conte, e nemmeno Giorgia Meloni, e prescinderà dall’efficacia dell’azione di governo.