Incombe la nuova legge di bilancio.
Le proposte dell’Inps per l’alternativa a quota 41 e per l’attuazione del dopo quota 100.
Inps ha lanciato la sua proposta in merito al dopo quota 100, che si riassume in “flessibilità e sostenibilità finanziaria”.
Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha deciso di anticipare solo la quota contributiva.
Sembra che in seguito all’attuazione di questa ipotesi potrebbero essere attivate 332 mila pensioni aggiuntive dal 2022 al 2027 e i 4,2 miliardi di euro spesi tra il 2022 e il 2027 per raggiungere tale cifra.
Tridico ricorda inoltre che per accedere al pensionamento, oltre ad aver compiuto i 63 anni di età, è indispensabile possedere almeno 20 anni di contribuzione.
La prestazione conseguente a questa modalità di pensionamento sarebbe compatibile ai meccanismi di staffetta generazionale che potrebbero venire a crearsi, ma non con trattamenti pensionistici diretti e con quelli di sostegno all’Ape sociale (indennità erogata dall’Inps), la cui proroga è quasi certa ormai, dal momento che il ministero del lavoro ha suggerito al governo il prolungamento di questo strumento fino al 2026. Questo prolungamento, secondo i calcoli dell’Inps, prevedrebbe circa 128 milioni di euro nel prossimo anno, per poi raggiungere l’apice di più di 800 milioni nell’ultimo, per poi ridursi appena dopo la sua scadenza.
La Commissione tecnica al lavoro inoltre, avrebbe individuato un ampliamento dell’accesso all’Ape sociale che costerebbe circa un miliardo di euro.
Una delle ipotesi sul tavolo dei tecnici del governo per il dopo Quota 100, sarebbe un doppio canale d’uscita a 63 anni, che consisterebbe in un anticipo contributivo e secondo il presidente dell’Inps, sarebbe una spesa sostenibile.
La legge di Bilancio metterebbe a disposizione 5 miliardi per la rivalutazione dei trattamenti dalla scadenza di quota 100.