Tra poco il consiglio europeo, Draghi fa il punto in senato: necessari nuovi interventi sul piano energetico
Secondo il premier l’aumento del tasso d’inflazione post covid era inevitabile, ma bisogna sentirsi soddisfatti, se non orgogliosi, per i risultati della campagna vaccinale.
Queste sono le considerazioni con cui Mario Draghi ha introdotto il suo discorso in senato, in vista del consiglio europeo.
Quest’ultimo, in cui si vedranno i capi di stato dell’Ue riuniti insieme per discutere sul problema energetico, il terzo punto su cui Draghi si è concentrato: «Sono necessari nuovi interventi».
Per adesso l’obbiettivo dell’Unione Europea è quello di trovare strumenti comuni a tutte le nazioni per far fronte a un aumento dei prezzi.
Sul tema della volatilità dei prezzi dell’energia, Draghi si è concentrato in maniera particolare, riuscendo così a dare un resoconto chiaro al suo paese sul lavoro del governo per far fronte a questa particolare urgenza che sembra coinvolgere il mondo intero.
Queste le ultime parole di oggi al senato da parte del premier, prima di affrontare l’ultimo tema scottante, che ha fatto nascere molti dissidi tra il nostro paese e l’Ue ovvero quello dell’immigrazione.
“Un altro tema che tratteremo questa settimana è quello dell’energia. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità.
Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili. Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema.
Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi. Il 13 ottobre, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia. Il documento descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro.
Il Governo italiano ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo. Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito.
La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre.
Il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050. Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende. Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione
Per quanto riguarda le migrazioni, l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi. Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti “movimenti secondari” hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale. Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari.
Il Consiglio di giugno si è impegnato a lavorare con i Paesi di origine e di transito, in collaborazione con l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione. Questa prospettiva concordata ora necessita di un’attuazione puntuale. Due degli impegni previsti hanno scadenza questo autunno.
Il primo è la presentazione da parte della Commissione e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell, in collaborazione con gli Stati Membri, di piani d’azione per i Paesi di origine e transito prioritari. Questi piani devono includere obiettivi, misure di sostegno e tempistiche precise.
Il secondo è la presentazione di un rapporto al Consiglio sul miglior utilizzo possibile di almeno il 10% dei fondi dello strumento di Vicinato, Sviluppo e Cooperazione Internazionale. Quest’estate, l’Italia ha continuato a far fronte agli obblighi internazionali di salvataggio in mare e di garanzia di protezione internazionale agli aventi diritto.
Lo abbiamo fatto con umanità e per difendere i valori europei della solidarietà e dell’accoglienza. Ma è essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale. A questi piani andrà poi data rapida attuazione.”