Manovra di bilancio: in settimana il Consiglio dei Ministri approva
La Manovra di bilancio è in dirittura d’arrivo: giovedì prossimo è convocato il Consiglio dei Ministri per l’approvazione da parte dell’esecutivo del testo definitivo da passare al Parlamento che dovrà a sua volta dare il via libera entro dicembre, così da consentire l’entrata in vigore del provvedimento dal 1 gennaio 2022.
Dopo il via libera alla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) da parte del governo lo scorso 29 settembre, acquisito l’ok dal Parlamento a maggioranza in data 6 ottobre e il successivo invio a Bruxelles del Documento programmatico di bilancio (Dpb) il 19 ottobre, il Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo è chiamato ad approvare il disegno di legge di Bilancio, la manovra vera e propria per il 2022.
I tempi sono risicati e il dibattito, pur con una maggioranza ampia, si preannuncia irto di insidie e di veti incrociati, pena qualche figuraccia di questo o quel partito.
Dopo aver aggiornato con la Nadef i parametri macroeconomici relativi al Pil e al rapporto col debito pubblico, gli obiettivi programmatici verranno declinati nella manovra 2022.
Come consuetudine, il disegno di legge di bilancio è stato anticipato da un Decreto fiscale, approvato dal governo lo scorso 15 ottobre e attualmente al Senato per l’iter di approvazione definitiva.
Il Decreto fiscale ha tempi più rapidi rispetto alla legge di Bilancio: dovrà essere approvato dal Parlamento (Senato e Camera nello stesso testo) entro il 20 dicembre, pena la sua decadenza. Il suo iter è già iniziato al Senato, con l’assegnazione alle commissioni Finanze e Lavori pubblici. Per rispettare i tempi, l’aula del Senato dovrebbe dare il via libera la testo nella settimana tra il 15 e 19 novembre.
Meno di un mese dopo, entro metà dicembre partiranno i lavori per la Manovra 2022, prima in Commissione Bilancio e subito dopo in plenaria, sia in Senato che alla Camera dei Deputati.
L’approvazione definitiva è attesa entro il 17 dicembre, tenendo conto di un percorso abbreviato che vedrà il Senato come luogo del dibattito vero e proprio e la Camera che sarà chiamata a confermare le modifiche proposte dai colleghi senatori e a convertire il decreto in legge.
Si prevede dunque che il semaforo verde possa accendersi a ridosso delle festività natalizie, auspicando di trovare nella strenna qualche notizia positiva che possa consentire un avvio di anno nuovo all’insegna delle riforme di fisco, pensioni, lavoro; riforme essenziali per ripartire dopo quasi due anni di blackout totale, ma soprattutto vitali per dare una svolta decisa verso il futuro del Paese. Ogni crisi è foriera di nuove opportunità, ma occorre coglierle e portarle avanti con coraggio.
Il Paese si aspetta riforme vere e non pseudo-riforme figlie di compromessi che servono a ben poco. L’occasione è più che mai propizia, sarebbe insensato non coglierla.
Pietro Broccanello