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    Draghi contento: porta a casa una manovra da 30 miliardi

    Draghi contento: porta a casa una manovra da 30 miliardi

    Mario Draghi si è detto particolarmente soddisfatto dopo che il suo governo ha approvato una legge di Bilancio da 30 miliardi di euro. Tasse, pensioni, reddito di cittadinanza, bonus, investimenti, sanità e giovani: ecco le principali misure

    Una settimana importante per il governo guidato da Mario Draghi che oltre a ospitare il G20 di Roma con vari capi di Stato e di governo, è riuscito a varare una maxi manovra espansiva da ben 30 miliardi di euro. Dopo tre ore di Consiglio dei ministri è arrivato il disco verde e l’intera squadra di governo ha votato all’unanimità il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022, assieme al bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Come accennato, la prima legge di bilancio di Mario Draghi è di natura espansiva e improntata a sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia e soprattutto aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti degli investimenti e delle riforme previste nel Pnrr. Il testo si articola in 185 articoli: ecco alcune delle principali misure.

    Fisco e reddito di cittadinanza, pensioni

    Sul fronte del fisco, sono stati messi a bilancio 8 miliardi di euro per ridurre il cuneo fiscale e l’Irap, di cui 2 già assegnati in precedenza, mentre per quanto riguarda i rincari energetici, il governo impegna 2 miliardi per contenere l’aumento dei costi. La plastic tax e la sugar tax sono stare rinviate al 2023 grazie a uno stanziamento di 650 milioni. L’esecutivo ha deciso di intervenire anche su un tema che riguarda tutto il mondo femminile, decidendo di ridurre l’Iva sui prodotti assorbenti per le donne dal 22% al 10%.

    Nonostante i molti dubbi in merito all’efficacia della misura-bandiera del Movimento 5 Stelle, l’esecutivo conferma il reddito di cittadinanza grazie a un ulteriore finanziamento da un miliardo di euro ogni anno, confermando l’importo del finanziamento sui livelli del 2021. Palazzo Chigi ha precisato che verranno rafforzati i controlli e introdotti dei correttivi alle modalità di corresponsione che prevedono una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue, un decalage del beneficio mensile per i soggetti occupabili, sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori del reddito e benefici fiscali per gli intermediari.

    Pensioni, ammortizzatori sociali, congedo di paternità

    Per quanto riguarda le pensioni, invece, è stato raggiunto un compromesso dentro la maggioranza per Quota 102 per cui si potrà andare in pensione con 64 anni e 38 di contributi ma solo per il prossimo anno. Viene inoltre prorogata ‘Opzione Donna’ e allargata l’APE sociale ad ulteriori categorie di soggetti che hanno svolto lavori gravosi come i maestri di scuola primaria e materna, i lavoratori delle pulizie, i magazzinieri e gli addetti alla consegna.

    Con una spesa di 3 miliardi di euro nel 2022 si dà attuazione alla riforma degli ammortizzatori sociali, con un aumento dei sussidi di disoccupazione e un’estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese attualmente non inclusi, nonché agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio. Sono previsti incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà e la proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti. Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.

    Investimenti e imprese

    Per quanto riguarda gli investimenti immobiliari privati, gli incentivi al 50% e al 65% e le relative maggiorazioni sono prorogati fino al 2024 alle medesime aliquote mentre gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e gli IACP (con riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025). Per le altre abitazioni, il bonus 110% è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche anche se per accedere è previsto un tetto Isee. Gli incentivi per le facciate invece sono confermati anche nel 2023 con una percentuale agevolata al 60%.

    Vengono prorogate e rimodulate le misure di Transizione 4.0 fino al 2025. Sono stati messi a disposizione 3 miliardi di euro per rifinanziare il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per la internazionalizzazione delle imprese. La possibilità di trasformare le Deferred Tax Assets (DTA) in crediti di imposta viene estesa fino al 30 giugno 2022, con la medesima percentuale e un tetto massimo per singola operazione. Sono previsti inoltre 70 miliardi per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036: fondi che saranno principalmente destinati al completamento delle infrastrutture oltre che per il Giubileo e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026.

    Sanità, scuola e giovani

    Il governo ha deciso di stanziare 1,8 miliardi per l’acquisto di vaccini e medicinali anti-covid nel 2022 mentre il Fondo Sanitario Nazionale viene finanziato con 2 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno fino al 2024. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è detto particolarmente soddisfatto per essere riuscito ad aumentare significativamente le borse di studio per gli specializzandi in medicina, portate a 12.000 l’anno.

    Draghi ha cercato anche di dare un segnale sul fronte dell’educazione, decidendo di aumentare la dotazione del Fondo di Finanziamento ordinario per l’Università e del Fondo italiano per la Scienza oltre a creare un nuovo Fondo Italiano per la Tecnologia. È previsto il finanziamento permanente del Bonus Cultura per i diciottenni mentre sono stati estesi per tutto il 2022 gli incentivi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa da parte degli under36 e finanziati il Fondo affitti giovani e il Fondo per le politiche giovanili.

    Pubblico impiego, Regioni ed enti locali

    Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, sono stati disposti il finanziamento permanente di un fondo per le assunzioni con 250 milioni di euro e l’incremento del trattamento economico accessorio per 360 milioni. Alle Regioni e agli enti locali vengono destinati complessivamente circa 1,5 miliardi con l’obiettivo di incrementare il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale oltre a incrementare le risorse degli enti locali rivolte a garantire i livelli essenziali a regime per gli asili nido e per la manutenzione delle viabilità provinciale

    Simone Fausti

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