Bruxelles alza le stime di crescita dell’Italia: +6,2% nel 2021
Nelle previsioni economiche autunnali, la Commissione Europea ha alzato le stime di crescita del Pil italiano per quest’anno. A livello europeo rimbalzo economico più rapido delle attese ma stimata in crescita anche l’inflazione
Bruxelles promuove gli sforzi dell’Italia, alzando le stime di crescita del Pil che nel 2021 dovrebbe aumentare del 6,2% mentre nel 2022 del 4,3%. È quanto contenuto nelle previsioni economiche autunnali della Commissione UE secondo le quali il BelPaese dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi entro la metà del 2022 mentre la crescita tornerà a moderarsi nel 2023 quando è previsto un +2,3%. La disoccupazione è prevista salire al 9,8% quest’anno per poi calare al 9,3% l’anno prossimo. Rispetto agli altri grandi Paesi europei, solo la Francia dovrebbe crescere di più nel 2021 (+6,5%) mentre per la Germania si stima un rimbalzo economico del 2,7% che però sale al 4,6% nel 2022.
La Commissione Europea ha alzato le stime di crescita anche per l’eurozona: +5% nel 2021. Allo stesso tempo aumentano anche le stime dell’inflazione: +2,4% quest’anno, +2,2% nel 2022, mentre per l’Italia la pressione sui prezzi dovrebbe arrivare all’1,8% nel 2021, salire l’anno prossimo al 2,4% per poi scendere all’1,4% nel 2023. In generale, la Commissione ritiene che l’economia europea in questo momento stia passando dalla fase “ripresa” a quella “espansione”. Come accade ormai da quasi due anni, l’outlook rimane tuttavia soggetto a variazioni dovute a cambiamenti nell’andamento della pandemia non solo a livello nazionale ma a livello globale. Nel caso in cui la situazione già critica delle catene di approvvigionamento peggiorasse e alcune nazioni fossero costrette a richiudere le frontiere a causa del covid, questo rischierebbe di avere ripercussioni anche sull’economia italiana.
Al momento, tuttavia, le stime per il nostro Paese rimangono positive con il rapporto debito-Pil che dovrebbe scendere al 154,4% alla fine dell’anno (dal 155,6% del 2020) per poi calare al 151% nel 2023. Bruxelles vede il deficit/Pil italiano scendere al 9,4% nel 2021 e prevede che il rimbalzo dell’attività economica aumenti le entrate del governo. Secondo Paolo Gentiloni, per l’UE “le prospettive sono positive ma ci sono anche tante incertezze”. Per il commissario europeo all’Economia, le minacce principali sono tre: “Un marcato aumento dei casi di covid, piú forte nelle zone in cui il tasso di vaccinazione è relativamente basso; l’aumento dell’inflazione, dovuto in larga misura all’impennata dei prezzi dell’energia; le interruzioni nella catena di approvvigionamento, che pesano su numerosi settori”. Per tutte queste ragioni Gentiloni ha richiamato gli Stati Membri a “rimanere vigili e agire secondo necessità, per garantire che queste turbolenze non ostacolino la ripresa”.