Lombardia: in arrivo 3,5 miliardi di fondi europei
Come annunciato alcune settimane fa dagli assessori regionali Fabrizio Sala (istruzione, ricerca e innovazione) e Melania Rizzoli (formazione e lavoro) sono in arrivo in Lombardia circa 3,5 miliardi dall’Unione Europea da spendere nel periodo 2021/2027.
Sono le risorse legate ai fondi strutturali da impiegare nella programmazione regionale e comprendono il Fondo sociale europeo (FSE) e il fondo di sviluppo regionale (FESR).
I progetti regionali sui quali investire questa pioggia di soldi sono già identificati: intelligenza artificiale, innovazione e trasferimento tecnologico. Ad essi si aggiungeranno iniziative per lo sviluppo industriale, la mobilità sostenibile, la salute e l’economia circolare.
Grazie alle ingenti disponibilità di cui la Lombardia potrà beneficiare nei prossimi anni sarà possibile dare un impulso straordinario agli investimenti e al rilancio dell’economia lombarda, da cui l’intero Paese si aspetta una forte ripresa che possa ancora una volta essere da traino alla ripartenza economica italiana, mettendo al centro la riduzione delle disuguaglianze tra cittadini, l’aumento delle loro capabilities e promuovendo la transizione verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, inclusivo e innovativo.
Ma le opportunità non finiscono qui. E’ in fase di avvio, infatti, anche la fase operativa del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che porterà ulteriori grandi opportunità sia a livello nazionale che alle regioni e che si basa sulle sfide che l’Europa dovrà vincere per superare il disastro economico causato da un anno e mezzo di pandemia globale.
Si tratta di un rilancio che valorizzi la ricostituzione di reti di prossimità, il mondo della scuola, le politiche per gli anziani, il territorio e i sistemi economici locali, nell’ottica di sanare le forti disuguaglianze tra classi sociali che la pandemia ha evidenziato e amplificato; un rilancio che riparta dal lavoro e dal sostegno alle imprese e alla loro competitività, in linea di continuità con le azioni già in atto a livello europeo, con il Green Deal e l’ammodernamento della pubblica amministrazione.
La Lombardia vuole continuare ad essere motore del paese e competitor internazionale; per questo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza regionale elaborato dalla Giunta Fontana si fonda su quattro sfide:
1. Il digitale per la ripresa e la resilienza;
2. Transizione verde;
3. Rigenerazione urbana e territori dell’abitare;
4. Attrattività e competitività territoriale;
Le quattro sfide, con le loro iniziative progettuali, non devono essere lette come l’esplicitazione di singoli sistemi autoriferiti. Esse sono prospettive diverse con le quali traguardare un fenomeno più complesso, l’ecosistema lombardo, frutto dell’intreccio di variabili territoriali, sociali, economiche e culturali. Così recita l’incipit del documento programmatico lombardo.
La scelta di Regione Lombardia per il futuro vede intrecciarsi tematiche economiche e accompagnamento sociale delle persone in un modello di sviluppo che mette a fuoco la coesione sociale innanzitutto.
La qualità della vita, determinata dalla presenza di lavoro in un dato contesto non può prescindere – continua il documento – dal valore e dall’integrità degli asset ambientali, dalla sicurezza, dalla salute e dalla qualità delle relazioni sociali.
Le azioni proposte vogliono sostenere le condizioni abilitanti della ripresa e supportare gli attori socioeconomici che quotidianamente concorrono alla crescita della regione.
Che non siano slogan, ma obiettivi concreti, lo si evince dalle schede progettuali che accompagnano il PNRR lombardo sul quale daremo nei prossimi giorni ampio spazio attraverso l’analisi delle azioni che la Lombardia si appresta a porre in essere.
Pietro Broccanello