Luminarie di Natale: a rischio buio l’arteria commerciale di corso Buenos Aires
Gli sponsor non mancano ma il Comune si fa attendere. In altre zone della città le associazioni si via di autotassano per non rischiare di rimanere al buio.
Si comincia a respirare aria di festa nel capoluogo lombardo dove fervono i preparativi per allestire al meglio le vie dello shopping con le tradizionali luminarie natalizie, che anche per quest’anno torneranno ad accendersi in diversi punti della città fino al prossimo 10 gennaio per contribuire a creare la magica atmosfera del Natale durante la consueta “maratona” – almeno così sperano i commercianti – degli acquisti.
E se quest’anno saranno illuminate per la prima volta l’intera via Ripamonti e via Padova, insieme alle altre 26 zone centrali e 32 vie di periferia che verranno allestite per le feste, ci sono però vie che rischiano di rimanere a corto di luminarie e negozi che potrebbero vedersi compromessa l’attività proprio nel periodo più florido dell’anno. È il caso della centralissima arteria dello shopping milanese, corso Buenos Aires, un miglio con oltre 250 fra negozi e locali, dove alcuni degli sponsor candidati a realizzare le luminarie sono ancora in attesa di una risposta da parte del Comune per poter procedere.
A lanciare l’allarme sono i rappresentanti di Real Baires, associazione di imprenditori e proprietari immobiliari della zona, pronti ad autotassarsi pur di non rimanere al buio se nel frattempo non arriverà un segnale da Palazzo Marino a sbloccare la situazione. Anche Ascobaires – associazione di via aderente a Confcommercio – è intervenuta sulla vicenda confermando lo stallo dovuto all’attesa di conferme da parte del Comune di Milano. Il presidente Gabriel Meghnagi, fresco di rielezione proprio nei giorni scorsi, ha spiegato che oltre una decina di sponsor sarebbero già pronti per realizzare le installazioni luminose lungo il corso, ma soltanto quattro aziende hanno ottenuto una risposta sui progetti presentati, per le altre l’attesa comincia a protrarsi troppo a lungo. “Assurdo che davanti ad aziende pronte ad illuminare Milano a proprie spese, la risposta dell’Amministrazione tardi ad arrivare”, ha detto Meghnagilamentando un’eccessiva burocratizzazione dei bandi che rischia di far perdere la pazienza agli sponsor e di posticipare a Sant’Ambrogio l’accensione del corso.
Una situazione che non è un unicum in città, in alcune zone le associazioni di via si sono adoperate per cercare di ovviare il problema attraverso il meccanismo dell’autotassazione e il contributo comunale che arriva a coprire la metà della spesa fino a tremila euro per progetto, come nel caso di Brera e corso Vercelli.
Micol Mulè