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    Commissione UE, Ursula von der Leyen apre all’obbligo vaccinale

    Commissione UE, Ursula von der Leyen apre all’obbligo vaccinale
    La presidente della Commissione Europea apre all’ipotesi dell’obbligo vaccinale. Nel frattempo la variante Omicron getta un’ombra sulla ripresa globale.
    L’incertezza legata alla variante Omicron spaventa Bruxelles che cerca di muoversi rapidamente. Ieri la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha evidenziato l’entità del problema: “Stiamo affrontando una doppia sfida – ha detto von der Leyen – Siamo in mezzo alla quarta ondata e abbiamo 250 milioni di casi e oltre 5 milioni di morti”. Basterebbero questi numeri a convincere tutti a fare in modo di evitare un nuovo picco di contagi, ma con la Delta che ancora porta persone in terapia intensiva e la nuova variante Omicron, la presidente ha deciso di aprire la discussione sull’obbligo vaccinale in UE.
    Nonostante la competenza su tale argomento sia in mano ai singoli Paesi Membri, Ursula ha spiegato come “il 66% della popolazione europea” sia “completamente vaccinata”, e ciò significa che un terzo dei cittadini europei “non è vaccinato ed è troppo. Ci sono persone che non possono vaccinarsi ma l’ampia maggioranza potrebbe. Penso che sia comprensibile avere questa discussione su un obbligo vaccinale nell’Ue”. Parole che ovviamente susciteranno dibattiti nei singoli Stati ma che esemplificano lo stato di allarme in cui si trova il continente. La presidente della Commissione UE ha inoltre annunciato che “Pfizer/BionTech saranno in grado di accelerare sui vaccini per i bambini che saranno disponibili dal 13 dicembre”.
    Nel frattempo la nuova variante covid si aggiunge agli alti tassi di inflazione nel gettare un’ombra sulla ripresa economica. L’OCSE ha pubblicato il suo ‘economic outlook’ e ha visto al rialzo le stime di crescita del Pil italiano per quest’anno portandole a un +6,3% contro il +5,9% precedente. Crescita che andrà diminuendo nel 2022 (+4,6%) e nel 2023 (+2,3%). L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha tuttavia tagliato leggermente le stime di crescita globali per il 2021 (+5,6% da +5,8%). Per l’istituzione con sede a Parigi “la ripresa è forte ma squilibrata”, il recupero è disomogeneo anche nelle economie avanzate e i Paesi più lenti nelle vaccinazioni rischiano di rimanere indietro. Per quanto riguarda l’Italia, l’OCSE prevede che il Paese otterrà benefici dagli investimenti del Next Generation EU e considera imprescindibile avviare una serie di riforme strutturali sul fronte della digitalizzazione, della giustizia civile, della pubblica amministrazione, della concorrenza e delle fisco.

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