Una super app per un super green pass
Si aggiorna l’app VerificaC19 in vista del super green pass. Nel frattempo c’è l’ok al vaccino per la fascia 5-11 anni.
L’app VerificaC19 sviluppata dalla Sogei si aggiorna per stare al passo nella verifica del super green pass. Dal 6 dicembre infatti il governo ha deciso che chi sarà vaccinato potrà avere una certificazione verde rafforzata mentre chi sarà guarito o avrà un tampone negativo potrà ottenere solamente un green pass ‘base’ e sarà soggetto ad alcune restrizioni. Per i possessori dell’app sarà dunque necessario scaricare l’aggiornamento che permetterà di effettuare due tipe di verifiche: quella per la certificazione rafforzata e quella per la versione base.
Una novità che quindi interessa coloro che devono effettuare le verifiche dal momento che per il cittadino non cambia nulla. Gli italiani che si sottopongono alla terza dose avranno un nuovo qr code, valido per altri nove mesi, mentre nel caso si contragga il covid allora si incorre in una sospensione del green pass, in attesa di guarire. Sul versante locale, le amministrazioni si preparano ai controlli della certificazione verde rafforzata sui mezzi pubblici. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto sull’argomento affermando che verranno fatti controlli a campione da parte di personale Atm, forza pubblica e vigili perché “di più non si potrà fare” senza paralizzare la viabilità. Il primo cittadino di Milano si appella quindi al buonsenso dei cittadini.
Nel frattempo è arrivata la decisione dell’Aifa di approvare il vaccino Pfizer per la fascia d’età 5-11 anni ma secondo una formulazione pediatrica ad hoc, come ha riportato il CTS. Prevista la somministrazione di due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra. Il CTS rileva come i dati disponibili dimostrino “un elevato livello di efficacia” e per ora non si evidenziano “segnali di allerta in termini di sicurezza”. Il Comitato tecnico scientifico ci ha tenuto a precisare che “sebbene l`infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multi sistemica (MIS-c), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”.
L’Italia quindi si prepara alla quarta ondata di covid e lo stesso cerca di fare l’Europa. Con la proposta di rendere obbligatorio il vaccino anti covid arrivata dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, Bruxelles affila le armi per combattere la risalita dei contagi anche se le poche informazioni disponibili a riguardo della variante Omicron rendono la situazione parecchio incerta. Lo stesso commissario europeo Gentiloni, intervenendo al Rome Investment Forum di Febaf, ha evidenziato come “la reintroduzione di restrizioni all’attività avrà un certo impatto sulle nostre economie, anche se non sarà nulla di paragonabile ai lockdown dello scorso anno”. Per l’ex premier italiano, in questo momento l’incertezza è inevitabile: “Dobbiamo pazientare un paio di settimane per capire l’impatto” di questa nuova variante.