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    Covid: sale il tasso di occupazione in terapia intensiva, ma per 3 milioni di italiani il covid non esiste

    Covid: sale il tasso di occupazione in terapia intensiva, ma per 3 milioni di italiani il covid non esiste

    Cresce il numero di italiani ricoverati in terapia intensiva per il covid anche se la situazione rimane sotto controllo. Secondo l’ultimo rapporto Censis, 3 milioni di cittadini non credono nell’esistenza del Covid.

    L’Italia ha cominciato l’ultimo mese dell’anno nel segno dell’incertezza. Ieri tutti i principali media sottolineavano come, nonostante l’indice Rt fosse sceso leggermente da 1,23 a 1,20, il tasso di occupazione in terapia intensiva fosse in risalita al 7,3% contro il 6,2% rilevato il 25 novembre: ormai ogni giorno si assiste a casi di no vax ricoverati e ciononostante non tutti si pentono di aver rifiutato il vaccino. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è invece cresciuto al 9,1% vs l’8,1% di una settimana fa mentre l`incidenza settimanale continua ad aumentare: 155 per 100mila abitanti vs 125 per 100mila abitanti della settimana 19-25 novembre. A livello regionale, dal 13 dicembre rischiano di passare di colore Lombardia, Veneto, Marche e Lazio, mentre l’Alto Adige entra in zona gialla da lunedì.

    Situazione comunque più moderata rispetto ad altri Paesi come la Germania dove i nuovi contagi giornalieri sono saliti oltre quota 70mila e i decessi si sono avvicinati a quota 400, a tal punto che la cancelliera Merkel ha avanzato la proposta di imporre l’obbligo vaccinale, aggiungendo che il suo Paese dovrebbe prendere l’esempio dell’Italia sui vaccini. L’Oms ha recentemente avvertito che tutti gli Stati dovrebbero prepararsi a un potenziale aumento dei casi di covid dal momento che, come riportato dal direttore regionale per il Pacifico occidentale, Takeshi Kasai, la distribuzione geografica della variante Omicron “è probabilmente già più ampia di quello che attualmente registriamo”.

    Sul fronte italiano, per il momento il governo Draghi mantiene un atteggiamento di prudenza e punta sul super green pass. Il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, intervenendo ad un convegno organizzato a Genova in occasione della giornata nazionale delle farmacie comunali, ha affermato che “anche grazie alla presenza delle farmacie sul territorio, abbiamo raggiunto risultati importanti nelle vaccinazioni, che oggi ci permettono di essere di fronte ad uno scenario migliore rispetto ad altri Paesi europei”.

    Nel frattempo il Censis certifica qualcosa che erano in molti a sospettare e cioè che per una quota piccola ma non indifferente di italiani il covid non esiste. Secondo il 55° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2021, per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste. Dallo studio emerge una quota di cittadini che probabilmente sarà difficile convincere a vaccinarsi per il bene loro e della società. Per il 10,9% degli intervistati, infatti, il vaccino è inutile e inefficace mentre per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Addirittura per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Parte degli italiani dimostrano quindi una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni e teorie complottiste corroborate da pregiudizi antiscientifici.

    Simone Fausti

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