Governo: un altro miliardo contro il caro bollette
L’esecutivo ha deciso di impegnare circa un altro miliardo per far fronte al rialzo dei prezzi energetici. Ma per Giorgetti se la corsa dei prezzi continua oltre il primo trimestre del 2022, rischia di saltare l’equilibrio economico
Il Consiglio dei ministri ha deciso di aumentare gli stanziamenti per calmierare il caro-bollette. In una nota, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, ha annunciato che l’esecutivo mette sul piatto un altro miliardo di euro per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia che sta colpendo famiglie e imprese. Una cifra che si aggiunge ai due 2 miliardi inizialmente stanziati, ai 500 milioni ricavati dal risparmio su Irpef e Irap e ai 300 milioni annunciati dal Cdm di settimana scorsa, per un totale quindi di 3,8 miliardi di euro. Risorse le tramite le quali Palazzo Chigi prova a controllare una situazione che sta colpendo indiscriminatamente tutte le famiglie italiane. Ciononostante CGIL e UIL hanno confermato lo sciopero del 16 dicembre per protestare anche contro questi rincari, sebbene il Garante abbia chiarito che tale mobilitazione viola le regole perché non rispetterebbe il preavviso necessario per i servizi pubblici essenziali.
In generale, gli interventi del governo contro il caro bollette finora non sono stati percepiti come risolutivi. Secondo il presidente della Cna, Daniele Vaccarino, i rincari delle bollette dell’energia sono “insostenibili” e l’intervento del governo è “opportuno, ma insufficiente”. Per Vaccarino, “per non spegnere le Pmi italiane che pagano il prezzo dell’energia più alto in Europa (35% in più della media) è urgente una riforma strutturale della bolletta elettrica”. Inoltre, “per non bloccare l’autotrasporto non è rinviabile una riduzione delle accise sul carburante”, ha aggiunto.
Dello stesso avviso anche il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, che alla Stampa ha spiegato che col nuovo anno le tariffe del metano rischiano di aumentare del 50% e quelle dell’elettricità del 25%. I 3,8 miliardi impegnati nella legge di bilancio abbasserebbero tali rialzi a +35% per il metano e +15% per l’energia. Rincari comunque considerati insostenibili. Sul tema è intervenuto anche il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il quale all’assemblea del Cna ha affermato che se il rincaro dei prezzi energetici, in particolare quello del gas, proseguirà oltre i primi tre mesi del 2022, “diventerà un problema molto serio”. Per questo motivo Giorgetti ha assicurato per quanto riguarda le risorse per far fronte al caro bollette “altre si ritroveranno e il ministro Cingolani è all’opera”. Secondo il ministro leghista, infatti, “un conto è tamponare il prossimo trimestre, se invece questo tipo di surriscaldamento dei prezzi proseguirà nel corso del 2022 diventerà un problema molto serio, che rischia di sconvolgere completamente l’equilibrio economico di tante realtà”.