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    Lunedì rosso per i mercati, tra Omicron e lo stop al maxi piano di Biden

    Lunedì rosso per i mercati, tra Omicron e lo stop al maxi piano di Biden
    Comincia in calo la settimana per le borse europee, spaventate dalla variante Omicron e dallo stop all’ambizioso piano di spesa sociale di Biden causato dall’opposizione di un singolo deputato Democratico che rischia di affossare tutto
    La settimana di Natale sui mercati è cominciata nel peggior dei modi, con gli indici europei che hanno aperto in profondo rosso a causa di una serie di fattori. Il macro-fattore che ha condizionato gli investitori è stata l’aggravarsi della situazione pandemica, con la variante Omicron che spaventa sempre di più governi e cittadini e costringe alcuni Paesi a irrigidire le misure di contenimento. I Paesi Bassi, per esempio, hanno deciso di tornare in lockdown: giù le serrande per negozi e attività fino a metà gennaio, mentre la Germania ha deciso di vietare l’entrata nel Paese a coloro che provengono dal Regno Unito dove accelera il numero di contagiati dalla variante Omicron.
    A pesare sui mercati però anche la decisione della Banca centrale cinese che ha deciso di tagliare l’Lpr (il loan prime rate) a un anno dal 3,85% al 3,8% per la prima volta in venti mesi. Il prime rate è il tasso di interesse che le banche addebitano ai clienti con il rating di credito più elevato e viene utilizzato per determinare gli oneri finanziari su molti prodotti di prestito a breve termine. Secondo gli analisti, questo taglio indica che le autorità stanno prendendo in considerazione un eventuale taglio dei tassi di interessi. Infine anche dagli Stati Uniti è arrivata una cattiva notizia che ha influenzato i mercati: lo stop al maxi piano di spesa varato dall’amministrazione Biden. Nel weekend, infatti, il senatore democratico, ma di orientamento centrista, Joe Manchin, ha affermato all’emittente televisiva Fox News che voterà no al cosiddetto al Build Back Better, cioè quel pacchetto di spesa sociale da circa 2.000 miliardi di dollari che riguarderebbe principalmente l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il clima.
    Si tratta di un enorme progetto che costituisce il fulcro dell’agenda economica della Casa Bianca guidata da Biden e che ora rischia grosso. Manchin infatti ha detto di non poter votare a favore perché, tra le varie motivazioni addotte, aumenterebbe pesantemente il debito pubblico. Senza il suo voto, i Democratici non arriverebbero a quota 50, quindi non riuscirebbero a pareggiare i 50 voti repubblicani contrari alla misura. Nel caso di pareggio infatti, potrebbe votare la vicepresidente Kamala Harris e in questo modo il progetto passerebbe grazie a un voto favorevole in più. Ma senza Manchin, il piano è destinato a fallire e questo nonostante i mesi di trattative e persuasioni arrivate dalla Casa Bianca e dal presidente Biden in persona. Lo stallo del maxi piano getta un ulteriore ombra sull’amministrazione Biden che sta cercando di recuperare punti agli occhi dei cittadini visti i sondaggi non entusiasmanti sul tasso di gradimento del presidente. Il tempo stringe e tra i democratici salgono le preoccupazioni: il prossimo autunno ci sono le elezioni di metà mandato e perdere la Camera significherebbe perdere le speranze di approvare ambiziosi progetti come il Build Back Better.

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