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sabato 29 Marzo, 2025
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La Spezia: vietato il presepe a scuola. Teja: “Fatto preoccupante”

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La Spezia: vietato il presepe a scuola. Teja: “Fatto preoccupante”
In un istituto tecnico di La Spezia la preside ha deciso di vietare il tradizionale presepe di Natale. Il consigliere comunale Oscar Teja ha lanciato una petizione di protesta
Ormai è diventato un appuntamento immancabile. Ogni dicembre, in Italia, qualche scuola decide che non è il caso di continuare la tradizione di allestire il presepe natalizio, così da non offendere nessuno ed essere più inclusivi. Quest’anno è successo a La Spezia, dove la dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico “Fossati Da Passano” ha imposto tale divieto come forma di rispetto per chi non si riconosce nei valori cristiani.
Uno dei primi a commentare la situazione è stato Ocar Teja, consigliere comunale della Spezia – Gruppo Cambiamo e presidente della 4° Commissione pubblica istruzione, sanità, politiche sociali. In una nota, Teja ha fatto sapere di ritenersi “offeso da cattolico” perché “per privilegiare, secondo la logica laicista e del politically correct, tutte le sensibilità, si finisce per imporre una mentalità dominante anche di fronte a fatti ed eventi, come l’allestimento del presepe, che in quella scuola si è sempre realizzato, senza nessuna opposizione, anzi favorito dai Presidi precedenti”. Il consigliere ha riferito come in questi giorni sia stato fatto circolare un documento di protesta firmato da molti docenti che si sono opposti alla decisione della preside. L’Informatore ha raggiunto Teja per approfondire la vicenda.
Secondo lei, sul tema dell’aspetto religioso e de rispetto delle culture a scuola, in quale direzione di sta incamminando il Paese?
“Sono molto preoccupato perché si sta cercando di seguire in maniera silenziosa il modello francese dove si è introdotta nella scuola la religione di Stato ed una morale laica. Io credo che una laicità imposta non possa che portare a scontri, incomprensioni e dissapori all’interno di un istituto scolastico, come in questo caso. Sempre di più noto come la scuola invece di svolgere una funzione di didattica con al centro lo studente, le sue preoccupazioni ed i suoi desideri, stia diventando terreno di battaglia per imporre un’egemonia culturale. Sempre di più Presidi, insegnanti, Direttori di Provveditorati con il pretesto del rispetto delle diverse religioni e culture fanno fuori la relazione tra gli attori in gioco per imporre un ‘addestramento ideologico’. Io credo che la relazione sia importante prima di tutto, la scuola è proprio quello spazio comune di confronto, di ascolto e di interrogazione, non di indottrinamento. Lasciamo spazio ai ragazzi aiutandoli a superare incertezze, paure, pressioni familiari”.
Secondo lei, celebrare le nostre tradizioni è davvero un pericolo per chi ha un credo diverso dal nostro ma vive in Italia? Quale modello educativo bisogna adottare per i nostri ragazzi sul tema?
“Bellissima domanda! Per risponderti mi permetto di citare uno dei più grandi educatori del nostro tempo, Alessandro D’Avenia, che afferma che «nella scuola siamo schiacciati dalla necessità di rispettare il programma, di centrare obiettivi e risultati. Il dramma di oggi è proprio questo: aver messo al posto della persona il raggiungimento di un risultato».Il nostro sistema scolastico deve andare oltre il vuoto di senso, e partendo dalle fondamenta della nostra identità culturale nazionale, la tradizione cristiana, valorizzare il bisogno di cultura e di educazione di tutti. Considerare lo studente, da qualsiasi tradizione provenga, privo della coscienza religiosa, della propria posizione umana e della propria attitudine culturale è sbagliato e si favorisce lo scetticismo e la povertà educativa”.
Oscar Teja ha deciso di agire, lanciando una petizione che ha intenzione di consegnare “in segno di protesta al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, sezione della Spezia, ed al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi”. Si può sostenere la petizione al seguente link: https://www.change.org/vietatopresepeallaspezia
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