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    Sanità lombarda, Letizia Moratti fa il punto e delinea gli obiettivi stringenti

    WelfareSanità lombarda, Letizia Moratti fa il punto e delinea gli obiettivi stringenti
    Barra dritta sulle vaccinazioni, cura dei pazienti Covid – in aumento del 42% da inizio mese – e recupero delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche. La ricetta: “Sguardo d’insieme, costante monitoraggio del quadro epidemiologico e un’organizzazione flessibile e capace di intervenire rapidamente”.
    Sostenere i numeri ragguardevoli delle vaccinazioni, oltre 100mila al giorno, curare i pazienti Covid che in numero sempre maggiore affluiscono negli ospedali lombardi e recuperare tutte le prestazioni ambulatoriali e chirurgiche ridotte a causa della pandemia. È questo il triplice obiettivo sul quale sta lavorando il Welfare lombardo, come ha reso noto Letizia Moratti in occasione del consueto brindisi natalizio con la stampa.
    Crescono i contagi e nello stesso tempo le ospedalizzazioni dei malati Covid che dall’inizio del mese hanno raggiunto quota +42%, anche se si registra una lieve flessione dei ricoveri nelle terapie intensive. Per la titolare del Welfare occorre dunque tenere la barra dritta sulla campagna vaccinale – aumentano anche le adesioni dei più piccoli, aieri 114.885 prenotazioni (il 18% della platea di riferimento), di cui 32.043 già vaccinati (5%) – e sui corretti comportamenti di prevenzione dei contagi, ovvero distanziamento e mascherine.
    Anche se su quest’ultime Moratti preferisce invitare tutti i lombardi ad indossarla il più possibile, non solo nei luoghi chiusi ma anche all’aperto, piuttosto che pensare ad un’estensione dell’obbligo come ventilato dal sindaco Sala. Dubbiosa anche sull’ipotesi dell’introduzione del tampone per i vaccinati per la partecipazione a determinati eventi, argomento di cui parlerà oggi il premier Draghi in cabina di regia. Da non sottovalutare, ha sottolineato la vicepresidente di Regione Lombardia, l’effetto psicologico che la zona bianca ha sui lombardi, dove è pur vero che crescono i contagi ma lo è altrettanto che la situazione ricoveri è sotto controllo, segno che la campagna vaccinale produce i suoi effetti. E proprio per questa ragione Moratti ha specificato che per il momento non c’è necessità di riattivare l’ospedale Fiera Milano, opzione papabile nel caso dovessero aumentare i ricoveri nelle terapie intensive.
    Nel frattempo bisognerà cercare di recuperare le prestazioni ambulatoriali e chirurgiche che sono state ridotte per far fronte all’emergenza sanitaria. Perché se l’attività chirurgica oncologica è sempre stata garantita anche nelle fasi più acute della pandemia, quella non oncologica è stata invece parzialmente sospesa garantendo soltanto la cura per le urgenze. “Le sale operatorie durante questi periodi sono state convertite in stanze di degenza di terapia intensiva e sub intensiva – ha spiegato Moratti – per aumentare la disponibilità di posti letto per i pazienti Covid”.
    In sostanza tutti quegli interventi programmati sono slittati e numerose persone non hanno avuto la possibilità di ricevere le cure necessarie: “Per questo è stato chiesto alle direzioni generali di garantire l’erogazione di un volume di prestazioni pari al 105% del 2019 – ha aggiunto – e tutte le aziende hanno intensificato la loro attività chirurgica e ambulatoriale per raggiungere l’obiettivo entro fine anno e lo stanno facendo”.
    Un equilibrio difficile, conclude la titolare del Welfare lombardo: “Che necessita di uno sguardo d’insieme, un costante monitoraggio del quadro epidemiologico e un’organizzazione flessibile e capace di intervenire rapidamente. Di settimana in settimana, o meglio di giorno in giorno, le risorse vengono reindirizzate in base alle necessità e sulla base delle evidenze scientifiche che emergono dai dati costantemente raccolti”.
    Micol Mulè

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