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    Sanità, Nursing Up De Palma: dura controreplica al Presidente dell’Aran, Naddeo.

    Sanità, Nursing Up De Palma: dura controreplica al Presidente dell’Aran, Naddeo.
    «L’indennità infermieristica l’abbiamo conquistata sul campo, e anche se la legge consente che essa “venga semplicemente erogata, o meglio finalizzata dal contratto”, la legge stessa , ma anche le direttive del comitato di settore, che ben conosciamo, caro Naddeo, prevedono che il contratto sia chiamato esclusivamente a finalizzarla. Non puoi conteggiarla come soldi del nuovo contratto “e non avresti potuto negarla agli infermieri nemmeno se avessi voluto”. I conti dell’aumento dei 200 euro a noi non tornano affatto».

     

    ROMA 26 FEBB 2022 – Non tarda ad arrivare, per bocca direttamente del Presidente De Palma, la dura controreplica del Nursing Up, sindacato infermieri italiani, al Presidente dell’Aran, Naddeo, in merito agli aumenti previsti per gli infermieri da parte del nuovo contratto.

    «La legge utilizza il contratto come strumento per la mera attribuzione (erogazione) dell’indennità, tanto che le risorse che servono le ha attribuite “prima e in aggiunta” a quelle complessive destinate al contratto.

    Avrebbe potuto, il contratto utilizzarle diversamente? No signori. Perché sono soldi vincolati da quasi due anni in loro favore, il contratto non potrebbe usarli diversamente nemmeno se volesse.

    Certo che sono soldi che ci spettano, ma non sono affatto soldi di valorizzazione contrattuale, questo Naddeo dovrebbe saperlo come Presidente dell’Aran, ma sembra dimenticarlo.

    Se l’Aran vuole davvero valorizzare gli infermieri italiani, vada ad integrare l’indennità di base del nuovo incarico di funzione, quella che dovrebbe andare a tutti quelli che non hanno già altri incarichi, perché tale nuova indennità, cosi come oggi è stata scritta la bozza dall’ARAN, svanisce nel nulla.

    Insomma, come nel gioco delle tre carte, quando pagheranno la nuova l’indennità di funzione “base” cesseranno di pagare ben due indennità precedenti (indennità professionale specifica e indennità di qualificazione professionale), che sommate arrivano proprio al valore della nuova indennità incarico base, cosicché a noi infermieri, euro più euro meno, non toccherà nessun nuovo aumento, se si parla di questa nuova e tanto decantata indennità.

    E ci dicano pure se non è vero che la bozza ARAN prevede che gli infermieri, e solo loro, perderanno entrambe le indennità, mentre gli altri dipendenti ne perderanno solo una delle due.

    Insomma, se non si utilizzano le risorse aggiuntive dello 0.55 ancora da destinare, “l’indennità di funzione base”, che dovrebbe valorizzare gli infermieri, lo farà solo sulla carta.

    E allora diciamocelo senza mezzi termini, caro Presidente ARAN, di quale indennità di funzione si parla, se avviene a costo zero? Cosa rappresenta tutto questo, agli occhi degli infermieri che hanno combattuto per due anni contro la morte, se non fumo e solo fumo?

    Ci dica anche l’ARAN, perché la vecchia l’indennità professionale specifica, nei fatti, viene ritirata solo agli infermieri e a quelli pediatrici, mentre gli altri dipendenti la mantengono come assegno non riassorbile.

    Tutto questo è scritto nelle bozze dell’ARAN ahimè, checché ne dica il Presidente.

    Abbiamo atteso da tempo la nuova indennità di funzione legata agli incarichi, ma alla fine, se agli infermieri non si attribuisce una parte di risorse ulteriori, e questo sì che deve farlo il nuovo contratto, non è altro che una triste scatola vuota, o meglio, pagata dagli stessi infermieri che perderanno, di fatto, due indennità precedenti.

    Se per l’Aran è questo il modo di valorizzarci, noi non ci stiamo!

    Chiediamo ancora spiegazioni in merito a tutto questo, visto che di fronte a questi giochetti del “togli e dai”, ci costringono a brancolare nel buio.

    E le nubi di fumo si espandono, dopo la risposta del Presidente Naddeo, certo non si diradano», chiosa De Palma risentito.

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