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    Covid: rallenta la discesa dei contagi

    Covid: rallenta la discesa dei contagi
    Il governo si prepara a salutare definitivamente la struttura commissariale che coordina la strategia covid guidata dal generale Figliuolo la quale a fine mese dovrebbe essere sostituita da una unità di missione per vaccini e farmaci anche se la situazione attuale non permette di abbassare la guardia. Il Paese, infatti, deve fare i conti con un rallentamento dei cali dei contagi. Secondo l’analisi dei bollettini quotidiani del Ministero della Salute, la scorsa settimana (28 febbraio – 6 marzo) i nuovi contagi da coronavirus sono stati 255.638, in calo dell’11,73% rispetto ai sette giorni precedente. Una notizia non del tutto positiva dal momento la settimana precedente (14-20 febbraio) la discesa dei contagi era stata decisamente superiore, pari al 20,31% mentre tra il 7 e il 13 febbraio era del 30,4%.
    Parallelamente, scende il numero dei decessi: 1.327 la settimana scorsa (-15,5%) contro i 1.571 della settimana precedente. Stessa dinamica per i nuovi ingressi in terapia intensiva: 332 su base settimanale contro i 402 precedenti. Ottimista il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa il quale è intervenuto a Tg2 Italia sottolineando l’importanza di proseguire con la dose booster: “Abbiamo circa ancora 7 milioni di cittadini che la devono ricevere, è un’operazione fondamentale. Le evidenze scientifiche ci dicono come sia proprio la terza dose a proteggere dalle conseguenze più gravi”.
    Più prudente il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, il quale, parlando a Radio Cusano Camplus, ha invitato a non abbassare il livello di guardia: “Il virus continua a circolare in maniera molto elevata nel nostro Paese: nell’ultima settimana in alcune regioni non solo si è arrestata la diminuzione del numero dei nuovi casi, ma in qualche regione si vede qualche lieve aumento”. Cartabellotta sottolinea come il dato nazionale in questa fase sia influenzato “al ribasso dalle principali regioni del Nord, come la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, dove la situazione è particolarmente favorevole: questo ovviamente trascina verso il basso il dato nazionale mentre in diverse regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia si sta già verificando un’inversione di tendenza”.
    Anche al Nord, tuttavia, c’è chi teme una recrudescenza. È il caso del governatore del Veneto, Luca Zaia il quale, sentito ieri da Radio Cortina, ha espresso timore per una ripresa dei contagi prendendosela con quella parte di popolazione “che dice che il virus non esiste” e ribadendo che “non è proprio il caso di ritenersi ‘liberi tutti’: il virus ancora c’è” e qualcuno ancora “finisce in terapia intensiva”.
    Redazione

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