Inflazione e guerra deprimono le stime di crescita del Pil: da +4,7 a +3% per il 2022
L’alta inflazione e la guerra in Ucraina stanno ridimensionando in maniera decisa le previsioni di crescita economica per quest’anno. Come riportato dalla sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra, a Radio 24, si stima una crescita attorno al 3% per il 2022 contro il precedente +4,7% fissato ad ottobre. Settimana prossima dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza che è ancora in fase di assestamento ma è scontato che l’impatto delle recenti vicende non sarà lieve.
Lo spettro di una recessione, tuttavia, dovrebbe rimanere tale. Cecilia Guerra ha sottolineato, infatti, che bisogna rimanere “fiduciosi sul fatto che continueremo a crescere”, perché più che una recessione tecnica “il rischio è la crescita minima con spinta inflazionistica forte, più sensibile degli anni passati”. L’Italia ovviamente non è l’unica a patire le conseguenze della guerra in Ucraina, della corsa dei prezzi del gas e delle materie prime e delle difficoltà nelle catene di approvvigionamento. L’intera Europa deve fare i conti con questa molteplicità di fattori e proprio ieri Timo Wollmershauser, head of forecast dell’Ifo Institute, ha fatto sapere che l’invasione russa all’Ucraina sta frenando la crescita tedesca spingendo al contempo in rialzo l’inflazione. L’Ifo stima una crescita per il 2022 nel range 2,2-3,1% contro il precedente +3,7%. Parallelamente, l’indice dei prezzi al consumo si attesterà tra il 5,1 e il 6,1% anziché il 3,3% stimato a dicembre. Le famiglie tedesche dovranno quindi fare fronte a una riduzione del potere di acquisto di circa 6 miliardi di euro nel solo primo trimestre.
La corsa dei prezzi non risparmia nemmeno la Gran Bretagna dove l’inflazione a febbraio è balzata al 6,2%, al massimo da 30 anni e ben sopra il 5,5% di gennaio. Il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha affermato ieri che la guerra in Ucraina minaccia la ripresa economica dell’Inghilterra a tal punto che il ministero del Tesoro britannico ha tagliato la stima di crescita del Pil nel 2022 che è passata da +6% a +3,8% mentre crescono le previsioni inflazionistiche dal 4% al 7,4%.