Torino, il precariato e l’incertezza sul futuro dei lavoratori
In una lunga intervista al professore Giancarlo Cerruti, uscita su Repubblica con il titolo “I lavoratori temono per il futuro di Torino: la città non rassicura più”, a cura di Francesco Antonioli, è emerso che molte persone a Torino faticano ad arrivare alla fine mese.
Cerruti, già professore associato di Sociologia dell’organizzazione e di Relazioni industriali all’Università di Torino, nel Comitato scientifico dell’Ismel, nonché ideatore della Settimana del Lavoro, ha coordinato una ricerca sui lavoratori della città metropolitana, presentata al Polo del 900, dalla quale è emerso che “dopo il Covid sono peggiorati l’orario, il reddito e i carichi di lavoro”.
In definitiva, “i lavoratori non sono preoccupati solo per la loro condizione, ma anche per Torino, per la qualità dell’ambiente sociale”, per l’inquinamento e il degrado ambientale.
La richiesta è di una più profonda “progettualità politica”, ma anche di migliore sanità territoriale, potenziare i trasporti pubblici, l’assistenza agli anziani e non autosufficienti così come nuovi inserimenti di giovani nella pubblica amministrazione per migliorare i servizi, contestualmente allo sviluppo di settori industriali innovativi.