Nuovo stadio San Siro: rispunta (per davvero?) l’ipotesi Sesto San Giovanni
Tra burocrazia, incertezze e poche garanzie, i due club calcistici parrebbero intenzionati a vagliare una soluzione alternativa. Sesto San Giovanni sembra avere tutte le carte in regola e il sindaco Di Stefano va in pressing: “Da sempre disponibili ad ospitare lo stadio”.
Si riaprono spiragli a supporto dell’ipotesi del nuovo stadio di Inter e Milan nel comune nordmilanese di Sesto San Giovanni. Secondo quanto rileva la Gazzetta dello Sport, il progetto relativo al nuovo San Siro starebbe conoscendo una fase di stallo dovuta in parte ai tempi biblici della burocrazia e, dall’altra, alle incertezze dei due club calcistici per nulla intenzionati a sborsare altri milioni di euro per studi di fattibilità in assenza di garanzie dal Comune di Milano. E se entrambe le società si sono rese disponibili al dibattito, obbligatorio per legge, mancherebbero però all’appello i nuovi progetti.
In questo quadro sembrerebbe sempre più verosimile per Inter e Milan guardare ad una soluzione alternativa lontana dalla zona di San Siro, dove sorge ora il Meazza. La più plausibile, e già in circolazione da tempo, sembrerebbe portare a Sesto San Giovanni, nella vastissima area che un tempo ospitava le acciaierie Falck. È qui che ci sarebbe tutto lo spazio a disposizione per far sorgere il nuovo tempio del calcio milanese, sebbene non risultino al momento dei contatti diretti tra le rispettive dirigenze dei club e il primo cittadino sestese.
Che però non nasconde affatto la disponibilità ad accogliere il nuovo stadio: “Lo spazio per il nuovo stadio a Sesto San Giovanni c’è ed è disponibile, ma per poter prendere una decisione di questa natura bisogna essere d’accordo in tre: il Comune, la proprietà e le società calcistiche – dichiara Roberto Di Stefano –. Il Comune di Sesto San Giovanni da sempre si è reso disponibile ad ospitare lo stadio, come volano per tutto il territorio valorizzando le aree dismesse più grandi d’Europa ora in fase di riqualificazione”. La scelta di Sesto San Giovanni, inoltre, accelererebbe (e non di poco) i tempi per la realizzazione del nuovo stadio, dal momento che il milione e 250mila metri quadri delle aree dismesse ex Falck è già in buona parte bonificato.
L’ipotesi maggiormente percorribile sembrerebbe quella che identifica l’area Concordia come luogo più idoneo alla costruzione del nuovo stadio di Inter e Milan. Qui infatti è ancora in fase di definizione il progetto complessivo dell’area, che quindi potrebbe contemplare l’edificazione della struttura, ed oltretutto è facilmente raggiungibile dal punto di vista viabilistico essendo nelle vicinanze dello svincolo della tangenziale.
Restano dunque le due società: “La scelta è solo in capo a loro – prosegue il sindaco -. Devono convincersi a superare il confine milanese in una logica internazionale di Città Metropolitana. Milano non finisce al confine del Comune ma copre tutto l’hinterland”. E aggiunge: “Se Milano ragionasse con una logica più internazionale per lo stadio, la soluzione sarebbe già pronta”.
Dal canto suo però, l’omologo milanese Beppe Sala ha riassunto lo stato dell’arte sulla vicenda del nuovo stadio postando sui social l’immagine delle firme dei dirigenti di Inter e Milan in calce al documento che conferma che il dossier necessario per il dibattito pubblico è in fase di predisposizione. “Una settimana fa – commenta Sala -, non sei mesi fa. E dalla ricezione di questa lettera non succede più nulla”. Quindi l’ipotesi: “O la Gazzetta è solo alla ricerca del “titolo”, oppure le squadre a me dicono una cosa (anzi la scrivono) e ad altri danno una versione diversa. Avendo tra le mani un atto ufficiale voglio pensare di più alla prima ipotesi. In ogni caso vorrei però dire a tutti che in questo difficile momento storico l’Amministrazione Comunale ha anche molto altro a cui pensare”. Questione dunque ancora aperta.
Micol Mulè